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Falsi green pass, come avveniva la truffa: 82 indagati e perquisizioni in tutta Italia

Violati i sistemi sanitari di sette regioni. Le finte certificazioni verdi sono state acquistate da oltre 120 persone, che non ne avevano diritto.

15 Dicembre 2021 13:09 Redazione
Violati i sistemi sanitari di sette regioni. Le finte certificazioni verdi sono state acquistate da oltre 120 persone, che non ne avevano diritto.

Falsi green pass sono stati acquistati da oltre 120 persone, che non avevano ricevuto alcuna dose di vaccino, né erano guarite dal Covid, né si erano sottoposte al tampone. Le false certificazioni sono state ottenute sfruttando i canali di accesso messi a disposizione delle farmacie per inserire i codici dei tamponi e dei vaccini effettuati, in modo da generare il lasciapassare sanitario. È quanto emerge dalle indagini da parte della Polizia postale, che ha eseguito 40 perquisizioni locali e 67 sequestri preventivi in tutta Italia. Ecco come funzionava questa truffa, che non è certo la prima relativa al green pass.

Falsi green pass, come avveniva la truffa

Le credenziali di accesso sono state carpite mediante sofisticate tecniche di phishing: attraverso email che simulavano le comunicazioni istituzionali del sistema sanitario, i titolari venivano indotti a collegarsi ad un sito web, anch’esso falso, ma perfettamente identico a quello del sistema sanitario. In altri casi, è stato appurato, le false certificazioni verdi erano prodotte ricorrendo a servizi di chiamata VoIP internazionali, capaci di camuffare il vero numero di telefono del chiamante, simulando quello del sistema sanitario regionale: in queste occasioni, i farmacisti erano invitati a installare un software di assistenza a distanza, che consentiva in realtà ai truffatori di assumere il controllo da remoto del computer e, dunque, di sottrarre le credenziali di accesso ai sistemi informativi regionali.

Falsi green pass, 67 “clienti” indagati

Con queste modalità sono stati aggirati i presidi di sicurezza informatica dei sistemi sanitari di Campania, Lazio, Puglia, Lombardia, Calabria, Veneto e Trentino-Alto Adige. Al momento sono complessivamente 82 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta del pool cyber crime della Procura di Napoli, che ha delegato alla Polizia di Stato una serie di perquisizioni. 15 le persone già iscritte nel registro degli indagati come ipotetici membri dell’associazione criminale che rubava dati e falsificava green pass. Ad essi si aggiungono 67 loro clienti. Con la collaborazione del ministero della Salute, i falsi green pass individuati sono stati disabilitati, in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo.

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