Dall’antrace in Iraq ai cani soldato abbandonati: tutte le fake news di guerra

Stefano Iannaccone
09/04/2022

Le presunte prove dell'antrace in Iraq sventolate da Colin Powell, i cani soldato abbandonati in Afghanistan dagli Usa, i cecchini in Siria e il cormorano soffocato dal petrolio. Le notizie false sulla guerra che hanno giustificato o cambiato la percezione dei conflitti.

Dall’antrace in Iraq ai cani soldato abbandonati: tutte le fake news di guerra

False informazioni, circolate nel tempo per ragioni di propaganda. È storia antica, la base di ogni guerra. Nessuna esclusa. Attorno all’assordante rumore delle bombe, in mezzo a città devastate, si sviluppano spesso notizie costruite ad arte. Non lo è, purtroppo, il massacro di Bucha, nonostante il tentativo russo di bollarlo come «messinscena», che è valsa al Cremlino da più parti accuse di negazionismo. Ma dall’Ucraina sono già arrivate diverse notizie poi smentite. Una su tutte quella dei soldati sull’isola dei Serpenti, dati per morti dopo aver mandato al diavolo i russi. Giorni dopo si sarebbe saputo che erano stati invece fatti prigionieri, rilasciati in uno scambio di detenuti con i militari di Mosca.

Colin Powell e la fialetta di antrace sbandierata davanti alle Nazioni Unite

Ma la più grande fake news bellica, almeno nella storia recente, resta quella delle ipotetiche armi chimiche nelle mani di Saddam Hussein. Era la prova regina per giustificare l’attacco degli Stati Uniti al regime di Baghdad e innescare la seconda guerra del Golfo. Una costruzione narrativa totalmente inventata: una assoluta fabbrica di falsificazione di informazioni, spinta dai media internazionali. A distanza di ormai venti anni dall’invasione dell’Iraq, non è mai stata trovata una sola arma chimica. Nel frattempo l’ex rais è stato giustiziato e il Paese deve ancora completare il percorso verso l’agognata transizione democratica. La scena impressa nella memoria collettiva, emblema della fake news, è quella dell’allora segretario di Stato, Colin Powell, che agitava, nel febbraio 2003, una fialetta di antrace davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il capo della diplomazia di Washington sosteneva che l’Iraq avrebbe potuto produrre 25mila litri di antrace, diventando una minaccia per l’Occidente. I fatti hanno dimostrato altro e la falsa notizia ha messo a dura prova la credibilità degli Usa. E sempre all’Iraq è legata un’altra immagine storica, rivelatasi un falso: la fotografia del cormorano agonizzante in un mare di petrolio. Era il 1991, Saddam Hussein aveva occupato il Kuwait e aperto i terminal petroliferi. Quello scatto raccontava, tra le altre cose, come avesse provocato un disastro naturale, che uccideva ogni forma di vita. Nel tempo è emerso che la foto era stata scattata altrove, in un altro momento.

Dalle fiale con l'antrace che giustificarono la guerra in Iraq ai cani soldato abbandonati in Afghanistan: tutte le fake news di guerra
Saddam Hussein (Getty)

Il bambino che fugge dai cecchini, fake news anche dalla guerra in Siria

Altri casi sono meno ricordati, ma restano altrettanto eclatanti. Basti pensare alla guerra in Siria. Nel 2014 divenne virale il video in cui un bambino sfuggiva agli spari di un gruppo di cecchini che a ogni colpo urlavano Allah akbar, con lo scopo di salvare un’altra bimba nascosta dietro la carcassa di un’automobile. La scena, ripresa con immagini sgranate e instabili simili a quello di uno smartphone, fu vista da milioni di persone sul web. Si scoprì che era un falso a tutto tondo: si trattava di un filmato realizzato a Malta, nell’ambito di un progetto cinematografico, dal regista norvegese Lars Klevberg, sui minori e la guerra. Il video, tuttavia, era entrato nell’immaginario collettivo, alimentando il mito della crudeltà di jihadisti che miravano deliberatamente un bambino.

Il dubbio sull’effettivo rapimento del premier libico Al-Serraj

Ci sono altre fake, meno drammatiche e più diplomatiche. Ad esempio, qualche anno dopo, nel 2020, durante la crisi in Libia, si era diffusa la notizia del rapimento dell’allora premier al-Serraj da parte di non meglio identificate milizie. Dopo un breve giallo, ci fu la smentita in un clima di dubbio sul fatto che ci fosse stato un vero sequestro e una successiva liberazione oppure fosse una semplice bufala, fatta circolare ad arte per destabilizzare ancora di più il Paese. E aumentare il livello dello scontro con la fazione del generale Khalifa Haftar. La propaganda bellica non è quindi solo appannaggio occidentale. Anzi.

Dalle fiale con l'antrace che giustificarono la guerra in Iraq ai cani soldato abbandonati in Afghanistan: tutte le fake news di guerra
Militari Usa con un cane soldato in Afghanistan (Getty)

Dall’uccisione dei militari Usa ai cani soldato abbandonati: le fake news dall’Afghanistan

In Afghanistan, nel 2018, i talebani – in guerra contro il governo di Kabul – annunciarono l’uccisione di 16 militari statunitensi in un attacco nel distretto di Nangarhar. In quel caso fu raccontata, in maniera capillare, la dinamica dell’assalto. Che, però, non c’era mai stata: si era verificata una sparatoria, ma in un’altra area del Paese, in cui fu solo ferito un militare a stelle e strisce. Meno drammatica, ma pur sempre una bufala di guerra, è quella sui “cani soldato” abbandonati dagli Usa in Afghanistan: i militari avrebbero lasciato gli animali nelle gabbie e nelle mani dei talebani. Una versione che il Pentagono è stato costretto a smentire: «Contrariamente a informazioni inesatte, l’esercito americano non ha lasciato cani in gabbia all’aeroporto internazionale Hamid Karzai, e in particolare nessun cane militare». A dimostrazione che l’arma delle fake news non risparmia nessuno. Nemmeno gli animali.