La preside del liceo Torricelli Ballardini di Faenza, Paola Falconi, non ha dubbi: «Stop alle interrogazioni e alle verifiche, i nostri ragazzi devono superare il trauma dell’alluvione». Con una lettera inviata ai docenti venerdì 25 maggio, la dirigente dell’istituto superiore, facendo riferimento alla «notte di paura» del 16 maggio scorso, come riportato da Il Resto del Carlino, ha invitato gli insegnanti a «capire in questo momento quali siano le priorità».

A Faenza, la preside Falconi sospende verifiche interrogazioni
Nella lettera si leggono le motivazioni della scelta: «I nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno vissuto le nostre stesse emozioni, sicuramente amplificate perché non ancora in grado di gestire completamente le proprie fragilità e quando torneranno a scuola è necessario che trovino docenti capaci di accompagnarli e comprenderli in questo passaggio difficile della loro adolescenza». La dirigente prosegue ricordando che «Purtroppo questi anni ci hanno consegnato generazioni ferite prima dal Covid e ora dall’alluvione. C’è uno spartiacque tra il prima e il dopo il 16 maggio e questo non possiamo ignorarlo ed è nostro dovere non ignorarlo».
La scelta della preside: «Procedere per priorità»
Secondo quanto riportato nella lettera da parte della preside di Faenza «la priorità in questo momento è lasciare da parte verifiche e valutazioni, i ragazzi non solo hanno la testa da un’altra parte, ma il pomeriggio hanno bisogno di andare ad aiutare chi è in difficoltà, hanno bisogno di aiutare la loro gente, la città ferita a rialzarsi, hanno bisogno di fare la loro parte». Ecco perché è preferibile lasciare «da parte le interrogazioni e puntare a parlare con alunni e alunne di quello che è successo. A settembre penseremo a recuperare il percorso di apprendimento interrotto». La dirigente fa anche un riferimento agli studenti dell’ultimo anno: «un pensiero a come accompagnare i ragazzi di quinta all’esame», per i quali organizzerà aule studio e incontri pomeridiani ragazzi-docenti per prepararli all’esame, anche per chi è isolato fuori da Faenza. «Un passo alla volta ne verremo fuori, l’importante è capire le priorità e il peso di quello che ci è caduto addosso».