Facebook, Zuckerberg risponde alle accuse: «Affermazioni false e senza senso»

Redazione
06/10/2021

Il fondatore del social network ha risposto alle accuse lanciate nei suoi confronti dall'ex manager Frances Haugen, ribadendo l'illogicità delle affermazioni con un post. La donna intanto è comparsa davanti al congresso.

Facebook, Zuckerberg risponde alle accuse: «Affermazioni false e senza senso»

Una lunga nota condivisa prima con i dipendenti, poi sui social. Anzi, su Facebook, la piattaforma da lui stesso creata e di recente finita nell’occhio del ciclone, come mai era accaduto in passato. Il blackout degli ultimi giorni, infatti, è sembrato dare il colpo di grazia a una situazione esplosa con le confessioni di Frances Haugen e i dossier interni distribuiti al Wall Street Journal e alle autorità americane, davanti alle quali la 37enne è stata chiamata a comparire. E da qui parte Zuckerberg: «Adesso che l’audizione è finita, volevo riflettere sul dibattito pubblico. So che molti di voi lo trovano difficile da decifrare, in quanto la discussione non rispecchia l’azienda che conosciamo. Ci preoccupiamo profondamente di questioni come la salute mentale, il benessere o la sicurezza. Penso che molti si rendano conto di come il quadro dipinto all’esterno sia falso. Molte delle affermazioni non hanno senso».

 

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Zuckerberg pone poi una serie di interrogativi a supporto della tesi precedente:  «Se volessimo ignorare la ricerca, perché dovremmo creare un programma leader che ci consenta di rispondere a simili problematiche? Se non ci interessa combattere contenuti dannosi, perché dovremmo impiegare così tante persone in questo, più di ogni altra azienda? E se i social media fossero responsabili della polarizzazione politica della società, come alcuni sostengono, perché aumenta negli Usa e rimane uguale o diminuisce in altri Paesi in cui siamo attivi?». Tra le accuse più pesanti, la priorità per il profitto a discapito del benessere, a cui il numero uno di Facebook risponde così: «Non è proprio vero. Siamo stati criticati, ad esempio, per aver privilegiato nelle homepage degli utenti la visualizzazione di contenuti di amici e familiari piuttosto che di video virali. La gente ha diminuito il tempo sulla piattaforma, ma era la cosa giusta per garantirne il benessere. Nessuna azienda punterebbe a distribuire contenuti che rendano arrabbiate o depresse le persone».

Facebook, la risposta di Zuckerberg: «Lavoro costantemente per un social adatto ai giovani»

Quindi forse l’aspetto più delicato, ossia la mancata cura degli adolescenti, che accuserebbero disagi dalla navigazione sui social network. «Ho passato molto tempo a riflettere sull’esperienze che vorrei che i miei figli e gli altri facessero online. È molto importante che tutto ciò che costruiamo sia sicuro per loro. La realtà, però, è che i giovani usano la tecnologia. Basti pensare a quanti in età scolastica abbiano un telefonino. Piuttosto che ignorarlo, le aziende dovrebbero costruire strumenti che soddisfino le loro esigenze, senza pregiudicarne la sicurezza. E siamo profondamente impegnati nel farlo. Lo testimonia, tra gli altri, Messenger Kids, ampiamente riconosciuta come l’app più sicura del settore».

Facebook, Zuckerberg: «Per migliorare serve l’aiuto del Congresso»

Citando lo studio per cui i giovani stiano peggio dopo aver navigato su Instagram, Zuckerberg ha aggiunto:
«Quando si tratta di salute o benessere dei giovani, ogni esperienza negativa conta. È incredibilmente triste pensare ad un giovane in un momento di angoscia, che invece di essere confortato stia ancora più male. Ma non credo che le aziende private debbano prendere tutte le decisioni da sole. Ecco perché da diversi anni abbiamo sostenuto la necessità di norme aggiornate su internet. Ho testimoniato più volte al Congresso e ho chiesto loro di adeguare i regolamenti. Ho scritto delle op-edde per delineare i settori che riteniamo più importanti, quelli legati alle elezioni, ai contenuti dannosi, alla privacy e alla concorrenza. Siamo impegnati, ma non è un compito che spetta solo a noi. Ci sono cose di cui deve occuparsi anche il Congresso».

Infine le motivazioni, che rendono Zuckerberg orgoglioso del suo operato: «Quando rifletto sul nostro lavoro, penso al reale impatto che abbiamo sul mondo. Alle persone che ora possono rimanere in contatto con i propri cari. Ecco perché miliardi di persone amano i nostri prodotti. Sono orgoglioso di tutto quello che facciamo e grato a tutti voi per il lavoro quotidiano».

Facebook: Cosa ha detto Frances Haugen davanti al Congresso Usa

Intanto, come accennato, c’è stata nella giornata di ieri, martedì 6 ottobre, l’audizione di Frances Haugen in Congresso. Naturalmente di tenore e tono opposto. «Serve un social network più sicuro, in grado di soddisfare esigenze di trasparenza. Bisogna cambiare le regole per renderlo più divertente e rispettoso della libertà di parola. Finché Facebook opererà nell’ombra, nascondendo le ricerche al pubblico, non sarà possibile». Su un punto, però, entrambi sono d’accordo: «Facebook non cambierà da solo. Il Congresso deve esercitare un rigido controllo ed emanare norme più chiare e severe».

Davanti al senatore Richard Blumenthal, presidente della Sottocommissione per la protezione dei consumatori, Haugen ha proseguito: «So che hanno mezzi illimitati, in grado di distruggermi, ma non potevo tacere oltre una realtà spaventosa, di cui all’esterno dell’azienda quasi nessuno è al corrente». La manager ha poi rievocato il parallelismo con il passato: Quando ci siamo resi conto dei danni provocati dal tabacco, il governo è intervenuto, prendendo provvedimenti contro le compagnie che nascondevano i dati sugli oppioidi. Oggi vi imploro di fare lo stesso».