La scorsa settimana Vladimir Putin ha incontrato le madri dei soldati russi inviati in Ucraina. Un piccolo gruppo di mamme, selezionato e soprattutto addomesticato secondo Olga Tsoukanova coordinatrice del Consiglio delle Mogli e delle Madri, molto critica nei confronti dell’iniziativa, che si è lamentata per non essere stata invitata. Ebbene, l’associazione formata dai parenti dei soldati ha dichiarato che la sua pagina sul social network russo VKontakte è stata bloccata senza alcuna spiegazione, su richiesta dell’ufficio del procuratore generale russo.

Le accuse dell’associazione al presidente Vladimir Putin
Il Consiglio delle Mogli e delle Madri è nato dopo la mobilitazione parziale dei riservisti annunciata da Putin a settembre. Ne fanno parte parenti dei coscritti di 89 città russe. I media statali hanno collegato le origini dell’associazione a un movimento che ha protestato contro le restrizioni del Covid-19 durante la pandemia, l’Unione nazionale della rinascita della Russia, cosa poi confermata dal gruppo. A metà novembre, il Consiglio delle Mogli e delle Madri ha protestato davanti al quartier generale del distretto militare occidentale, chiedendo il ritorno dei soldati mobilitati dal fronte e l’avvio di negoziati di pace con l’Ucraina: il gruppo ha apertamente accusato il Cremlino di «aver trascinato il nostro Paese in un sanguinoso conflitto armato» e di aver «disintegrato l’esercito della Federazione Russa». Tsukanova aveva consigliato a Putin di parlare con le «vere madri». Dopo le foto dell’incontro di Mosca, sui social si sono moltiplicate le segnalazioni degli utenti secondo cui quelle immortalate insieme allo “zar” sarebbero in realtà delle attrici.

A capo di VKontakte c’è il figlio di uno dei più stretti collaboratori di Putin
Il social network VKontakte è gestito da Vladimir Kiriyenko, figlio del primo vice capo dello staff dell’amministrazione presidenziale Sergei Kiriyenko. Quest’ultimo è una delle figure più influenti della politica russa: inserito nel 2020 nella lista delle sei persone sanzionate dall’Ue per l’avvelenamento di Alexei Navalny, gli è i seguito stata affidata la responsabilità della supervisione delle repubbliche separatiste del Donbass.