La notizia è questa: Fabio Rampelli è il candidato per il ruolo di presidente della Croce rossa italiana. Attenzione: non il prossimo presidente, ma solo il candidato. Per quanto tempo, non si sa. Fermi tutti, è solo una goliardata. Ma serve per capire lo stato d’animo del vice presidente della Camera, uomo forte di Fratelli d’Italia, dopo l’ennesima mancata candidatura, stavolta alla presidenza della Regione Lazio. Lo scherzo organizzato da alcuni ragazzi di Azione studentesca è andato in scena durante la tradizionale cena per il solstizio d’inverno. Due giovani si sono presentati con la giacca della Croce rossa e gli hanno sottoposto la proposta di candidatura. Rampelli ha sorriso e sottoscritto il foglio. Poi ha afferrato il microfono e, tra i cori «Ora e sempre Rampelli presidente», ha detto: «Pare si sia liberato improvvisamente un posto».

Il profondo rapporto tra Rampelli e Meloni si è guastato?
La vicenda è nota. Il centrodestra ha scelto Francesco Rocca come candidato del centrodestra per la Regione Lazio. Appena ufficializzata la notizia, la domanda che girava nei palazzi romani era una e una sola: come l’ha presa Rampelli? Rampelli non è uno qualunque in FdI. È stato l’animatore della storica sezione di Colle Oppio, dove l’attuale leader, Giorgia Meloni, si è politicamente formata. Ha un radicamento profondo nel Lazio e nella Capitale. In molti considerano Rampelli il mentore della premier. Un rapporto forte e profondo che negli anni però deve essersi sfibrato.
LEGGI ANCHE: Le contraddizioni di Salvini su Rocca, condannato per droga

Che sfilza di “bocciature”: Campidoglio, governo e Regionali
Mentre infatti i consensi di Fratelli d’Italia crescevano, aumentavano anche i “no” incassati da Rampelli a varie candidature. No alla corsa per il Campidoglio nel 2016 quando poi gareggiò la stessa Meloni; no ancora a una nuova sfida per il Comune di Roma nel 2021 quando gli fu preferito uno sconosciuto Enrico Michetti; no all’entrata nel governo nonostante le quotazioni nel totoministri fossero molto alte; no infine alla corsa per le Regionali. Rampelli aveva dato la disponibilità ma alla fine è rimasto solo nella rosa dei candidati proposta da FdI. Anche stavolta, gli è stato preferito un altro.

Tra la base il sentimento più diffuso è la delusione? «No, l’incazzatura»
Ma torniamo alla domanda di partenza: come l’ha presa? Di commenti ufficiali non ne sono arrivati. Nei giorni scorsi sembrava stesse per arrivare una nota in cui si accettava la candidatura dell’ex presidente della Croce rossa. Ma non è mai stata diffusa. Da chi lo conosce da vicino, viene descritto come tranquillo e sereno. È la base che ribolle. Alla cena per il solstizio si racconta che il coro più gettonato fosse, appunto, «Ora e sempre Rampelli presidente» e se si chiede se il sentimento più diffuso fosse la delusione si risponde: «No, l’incazzatura». Uno stato d’animo sintetizzato da un post social della moglie, poi cancellato: «La facevo più intelligente». Destinatario: la premier Meloni.

Occhio, Giorgia: sta aumentando la schiera dei “Gabbiani”
Rampelli, al momento, si limita a rimanere in silenzio, almeno in pubblico, e a ridere agli scherzi. Da ambienti a lui vicini, si racconta come abbia ricevuto messaggi di stima da molti parlamentari rimasti spiazzati dalla scelta di Rocca. Ma la sua intenzione parrebbe non essere quella di creare una corrente nel partito. Non è nello stile del personaggio. Anche se, viene fatto notare, la corrente esiste già nei fatti. La lunga sfilza di “no” sta facendo aumentare la popolarità di Rampelli e sta facendo aumentare la schiera dei “Gabbiani“, il gruppo che da sempre fa capo a Rampelli stesso. Dove è cresciuta anche la premier. Che oggi quella stessa base guarda un po’ di traverso.