Expo Roma 2030, i convegni di Franceschini, Di Caprio: le pillole del 22 luglio

Gianfranco Ferroni
22/07/2022

Mentre Draghi si squaglia, Massolo pensa a Expo Roma 2030. Presentato (proprio ora) il nuovo film Marcia su Roma. Le chiacchierate conferenze culturali di Galloni, prossima alla pensione. Di Caprio a Firenze e l'esordio di Tommasi all'Arena. Le pillole di Tag43.

Expo Roma 2030, i convegni di Franceschini, Di Caprio: le pillole del 22 luglio

Mentre il governo di Mario Draghi evaporava, e non a causa del caldo romano, nella Capitale si pensava a un grande appuntamento. «Oggi è un giorno molto significativo per la candidatura di Roma a Expo 2030. Segniamo un punto di svolta, perché avviamo finalmente un lavoro che assume un rilievo pubblico, attraverso una presentazione fondamentale per il Paese»: parole di Giampiero Massolo, presidente del Comitato Promotore di Expo 2030. Che poi il vero evento ci sarà poco prima delle elezioni: «Non possiamo svelare il progetto che abbiamo ideato, perché lo presenteremo ufficialmente il 7 settembre. Ma diamo il via a una campagna che dobbiamo rendere tutti virale, popolare e sentita. Bisogna supportare un’iniziativa che deve venire dal basso, in condivisione con autorità, Comune, Regione, governo e privati. Il 2030 non è una scadenza per Roma, ma per l’Italia. A confortarci i risultati di uno studio, che mostra come 7 italiani su 10 siano contenti che la Capitale possa ospitare Expo. Oltre il 40%, infatti, è a conoscenza della proposta e la apprezza, percentuale che sale al 57% tra i romani. Non è poco e dobbiamo proseguire su questa strada». Non resta che attendere. Prima però verrà festeggiato il compleanno di Draghi, il 3 settembre.

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Giampiero Massolo. (Getty)

Arrivano le elezioni e il nuovo atteso film Marcia su Roma

Qualcuno si chiede se politicamente è una scelta saggia quella di presentare il film Marcia su Roma, il nuovo e atteso lavoro di Mark Cousins, come evento speciale fuori concorso nella giornata inaugurale della XIX edizione delle Giornate degli Autori. Fatto sta che con le elezioni alle porte e il partito guidato da Giorgia Meloni in testa ai sondaggi, la sezione indipendente promossa da Anac e 100autori nell’ambito della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha annunciato che il 31 agosto, insieme al primo film in concorso della selezione ufficiale firmata dalla direttrice artistica Gaia Furrer, sarà proprio il film-documento del regista di The Story of Film: An Odissey a caratterizzare un programma in cui le opere di finzione e quelle documentarie hanno pari dignità e rispondono a una linea editoriale ispirata al cinema degli autori, al cinema del coraggio. Prodotto da PalomarDoc e Luce Cinecittà in collaborazione con il Saggiatore, distribuito in sala dal 20 ottobre da I Wonder Pictures, in occasione del centenario della marcia su Roma, il film prende spunto dalla rilettura filologica di A Noi di Umberto Paradisi, prodotto nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulle giornate che portarono Benito Mussolini alla guida del suo primo governo. Scritto da Mark Cousins insieme a Tony Saccucci, il film vede la partecipazione di Alba Rohrwacher nel ruolo di Anna, una donna della classe operaia che incarna il sentimento della gente comune, dapprima esaltata sostenitrice del regime e poi disillusa e critica. Il film vive delle immagini dell’Archivio Luce.

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Benito Mussolini. (Getty)

Franceschini e i convegni e con chi è prossimo alla pensione

Chiacchiere al ministero della Cultura, quello guidato da Dario Franceschini: «Che senso ha mandare a un convegno internazionale, come relatore, un dirigente che poi dopo qualche giorno va in pensione? Non ha alcun significato, anzi è mortificante per l’amministrazione», si sente dire. Già, ma di cosa, e di chi, parlavano? Oggetto del discorso era la gigantesca conferenza dei ministri della cultura del Mediterraneo, andata in scena a Napoli, nel Palazzo Reale, il 16 e 17 giugno, con la “benedizione” di Mario Draghi, di Luigi Di Maio e dello stesso Franceschini, oltre che del sindaco della città, Gaetano Manfredi. Tra i panelist c’era Federica Galloni, con la pomposa definizione ministeriale di «direttore generale per l’archeologia, belle arti e paesaggio». Una dirigente dal lungo curriculum che però, pochi giorni dopo, è stata «collocata in quiescenza per raggiunti limiti d’età»: dal primo luglio il direttore è Luigi La Rocca. Visto che i convegni, specie quelli internazionali, dovrebbero servire a creare rapporti e sinergie per il futuro, in un’ottica di progetti e iniziative a medio e lungo termine, la domanda che è circolata al Collegio Romano deve far riflettere.

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Federica Galloni.

C’era anche Leonardo Di Caprio alla mostra su Donatello

A Firenze, a Palazzo Strozzi e al Museo Nazionale del Bargello, altri vip per la grande mostra “Donatello, il Rinascimento”, tra Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini, Raffaello e Michelangelo. L’ultimo visitatore eccellente è l’attore Leonardo Di Caprio, che ha apprezzato la rassegna curata da Francesco Caglioti che ospita circa 130 opere tra sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, provenienti da quasi 60 tra i più importanti musei e istituzioni al mondo. E ora scatta l’ultima settimana di apertura dell’esposizione, che ha già contato 135 mila ingressi, per la gioia del direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino e del main partner Intesa Sanpaolo.

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Leonardo Di Caprio. (Getty)

Verona, battesimo di Tommasi all’Arena

Venerdì 22 luglio, presso l’arcovolo 1 dell’Arena di Verona, si è svolta la presentazione del resoconto e della previsione degli investimenti dei contributi 2021 e 2022, da un milione di euro ciascuno, concessi dall’assemblea di 98 sindaci della provincia alla Fondazione Arena. Ecco così che è intervenuto il sindaco di Verona Damiano Tommasi, che è anche presidente della Fondazione Arena, il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto, il direttore generale della Provincia Franco Bonfante, il sovrintendente e direttore artistico di Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, oltre al vice Stefano Trespidi. I fondi, entrambi concessi su proposta del presidente della provincia, accolta all’unanimità dai primi cittadini scaligeri, sono stati erogati su richiesta dalla stessa fondazione per far fronte al calo dei ricavi causati dalle chiusure imposte dall’emergenza Covid-19. Per Tommasi «ancora una volta è importante fare rete. La qualità dei risultati dimostrerà quanto siamo stati capaci di realizzare. Questa iniziativa ha dimostrato quello si può fare se c’è la volontà di lavorare con responsabilità e approccio costruttivo a un progetto comune».

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Damiano Tommasi. (Getty)