La Fina, Federazione internazionale del nuoto, ha sospeso per 9 mesi il russo Evgeny Rylov, medaglia d’oro nei 100 e 200 metri dorso a Tokyo 2020. L’interdizione con effetto immediato fa riferimento a tutte le competizioni nazionali e internazionali ed è frutto della partecipazione dell’atleta a un evento pro guerra di Vladimir Putin a Mosca dello scorso 8 marzo. L’organizzazione ha poi confermato l’esclusione anche di tutti gli atleti russi e bielorussi da ogni evento.
Evgeny Rylov, il motivo della sospensione e il suo sostegno a Putin
Come riporta SwimSwam, agenzia di notizie del nuoto, la Fina non ha rilasciato dettagli circa le azioni di Evgeny Rylov a sostegno di Vladimir Putin e della guerra in Ucraina. L’interdizione fa riferimento soltanto alla «presenza dell’atleta in un evento tenuto allo stadio Luzhniki di Mosca l’8 marzo 2022». Resta tuttavia un punto interrogativo. Il nuotatore russo, infatti, era sì apparso pubblicamente ma 10 giorni dopo, il 18 marzo, sempre allo stadio Luzhniki, accanto ad altri nove sportivi di Mosca. Non ci sono notizie invece sulla presenza a cui fa riferimento il comunicato. Alle celebrazioni per l’anniversario dell’annessione della Crimea, comunque, Rylov fece rumore, presentandosi sul palco con la Z in bella vista sulla giacca, simbolo dell’esercito russo nel conflitto. La sua posizione lo aveva portato a perdere lo sponsor Speedo, azienda leader nell’abbigliamento sportivo, con effetto immediato. Già allora la Fina aveva aperto un fascicolo, definendosi «profondamente rattristata».

Il divieto di partecipazione alle gare, invece, è stato inoltre esteso anche a tutti gli atleti russi e bielorussi, che non potranno partecipare ad alcuna competizione della Fina prima del 23 gennaio 2023. Impossibile dunque partecipare anche senza bandiera, come invece avvenuto, a causa del doping di Stato, durante i Giochi olimpici di Tokyo e Pechino. La Federazione russa di nuoto, in ogni caso, aveva già ritirato i suoi atleti dal circuito dopo l’annuncio di una possibile esclusione dai campionati del mondo in programma la prossima estate. Lo stesso Rylov, prima dell’annuncio ufficiale della sospensione, aveva dichiarato che non avrebbe partecipato alle gare in sostegno dei suoi compagni di nazionale.
Gli atleti schierati con Putin e le altre sospensioni nello sport
Evgeny Rylov non è però il solo atleta ad aver scelto di schierarsi con Vladimir Putin. L’evento del 18 marzo scorso allo stadio Luzhniki aveva visto la partecipazione di altri nove sportivi di varie discipline. Sul palco con il leader del Cremlino anche Alexander Bolshunov, fondista vincitore di tre medaglie d’oro a Pechino 2022, l’unico a decidere di non indossare la giacca con la lettera Z sul petto. Presenti anche le baby ginnaste Viktoria Listunova e Vladislava Urazova oltre alle gemelle Dina Alekseevna e Arina Averina, argento olimpico di ginnastica. Nello stadio Luzhniki c’erano anche Evgenia Tarasova e Vladimir Morozov, pattinatori sul ghiaccio e medaglia d’argento alle olimpiadi, al fianco di Victoria Sinitsina e Nikita Kacalapov, pattinatrici di fama mondiale.

Di recente, il torneo di tennis di Wimbledon ha deciso di vietare la partecipazione degli atleti russi alla prossima edizione in programma a luglio. Amaro lo sfogo di Andrey Rublev, numero 6 del ranking Atp: «Escluderci non servirà a nulla e non cambierà nulla», ha dichiarato. «Vogliamo solo giocare, se potessimo firmare una donazione per chi è in difficoltà lo faremmo». Dello stesso avviso anche il numero 1 serbo Novak Djokovic. «Sono un figlio della guerra, ma gli atleti russi non hanno colpe», ha detto a margine di un match nel torneo di Belgrado.

Nell’automobilismo, il pilota russo Daniil Kvyat, ex guida della RedBull in Formula 1, ha rifiutato di correre senza bandiera e inno. Per lui sospensione dal World Endurance Championship, competizione cui avrebbe dovuto prendere parte con la scuderia G-Drive Racing. Come lui anche il connazionale Ruslan Rusinov che sui social aveva espresso il suo rifiuto a firmare le «condizioni discriminatorie della Fia», ricevendo il like proprio di Kvyat.