Evasione fiscale, condannato Ciro Immobile
L'attaccante della Lazio e della Nazionale dovrà risarcire l'Irpef evasa nel 2012: sotto la lente d’ingrandimento il ruolo del procuratore Alessandro Moggi nel suo passaggio in comproprietà dalla Juventus al Genoa.
Ciro Immobile è stato condannato dalla Corte di Cassazione (con sentenza definitiva) per evasione fiscale. I fatti contestati riguardano il trasferimento dalla Juventus al Genoa, avvenuto nel 2012, e in particolare il doppio ruolo procuratore Alessandro Moggi nella trattativa: secondo i giudici, il calciatore della Lazio non avrebbe pagato l’Irpef relativa al compenso del suo agente.

Immobile, l’ambiguo ruolo di Mogg jr nella comproprietà Juve-Genoa
Il 30 gennaio 2012, la Juventus cedette al Genoa metà del cartellino di Immobile (che rimase in prestito al Pescara fino al termine della stagione) per 4 milioni di euro. A gestire la trattativa fu Alessandro Moggi, figlio di Luciano, ex direttore sportivo della Juventus: ufficialmente come consulente del Genoa, mentre secondo la Finanza si mosse con mandato diretto dell’attaccante.
LEGGI ANCHE: Torneo di Viareggio, da Immobile a Cavani: i campioni lanciati dalla Coppa Carnevale

Immobile, Moggi agì come suo procuratore nella trattativa del 2012
Di fatto, Moggi jr entrò nella trattativa come manager di Immobile. Per questo deve essere lo stesso giocatore a pagarne compenso e relative tasse al procuratore. «Maggiore Irpef dovuta», scrivono i giudici. Immobile si è difeso, durante il processo, che Moggi non poteva essere il suo procuratore all’epoca, fato che in quel periodo aveva assegnato un mandato in esclusiva a un altro agente sportivo, cioè Marco Sommella. Le indagini hanno stabilito però hanno smentito il calciatore della Lazio: esistono infatti prove «dell’esistenza di rapporti diretti far il Moggi e il contribuente, sia tramite l’evidenza di versamenti effettuati dal Sommella al Moggi, con la causale “compenso Immobile sia tramite il rinvenimento di un manoscritto dello stesso Moggi, che conteneva un elenco di calciatori da lui assistiti e che recava il nome anche del contribuente», ovvero Ciro Immobile.