Eutanasia, storico sì della Camera: cosa prevede la legge sul suicidio assistito
Con 253 sì, 117 voti contrari e un solo astenuto, si registra un voto favorevole che rappresenta un primo passo verso la regolamentazione della morte medicalmente assistita. Ecco le norme inserite nel testo.
Il testo sulle «Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita» è stato votato positivamente dalla Camera. Con 253 sì, 117 voti contrari e un solo astenuto, la legge che regolamenta di fatto l’eutanasia supera il primo esame e ora passerà al Senato, che dovrà analizzare – e votare – il provvedimento. Un inter, quello della legge sul fine vita, avviato il 13 dicembre 2021 dalla Camera, ma che fino a oggi ha incontrato la strenua resistenza del centrodestra. Da anni in Italia c’è chi lotta per il diritto all’eutanasia, come il celebre caso dell’attivista Piergiorgio Welby, morto nel 2006.

Cosa dispone la legge
All’interno sono inserite tutte le norme per la facoltà di richiedere assistenza medica per porre fine, autonomamente e soprattutto volontariamente, alla propria vita. Con la legge si vogliono individuare sia le condizioni sia i requisiti per cui questo accada, oltre alla modalità con cui far avvenire il decesso medicalmente assistito. E inoltre tra le norme ci sarà anche l’esclusione della punibilità di medici e personale sanitario, oltre che di chiunque abbia aiutato il malato nell’esecuzione della pratica. L’articolo 1 parla di regolamentare «facoltà della persona affetta da una patologia irreversibile e con prognosi infausta o da una condizione clinica irreversibile, di richiedere assistenza medica, al fine di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita».
Cosa si intende per morte volontaria medicalmente assistita
Lunga la discussione per dipanare ogni possibile aspetto della legge. Importante, ad esempio, specificare cosa si intende per morte volontaria medicalmente assistita. All’interno del testo è spiegato che si tratta del «decesso cagionato da un atto autonomo, con il quale si pone fine alla propria vita in modo volontario, dignitoso e consapevole, con il supporto e sotto il controllo del Servizio sanitario nazionale. Deve essere il risultato di una volontà attuale, libera e consapevole di un soggetto pienamente capace di intendere e di volere».
Chi può fare richiesta e come
Viene regolamentato, inoltre, anche il profilo di chi può chiedere la morte volontariamente assistita. Si tratta di persone che abbiano raggiunto la maggiore età, capaci di «intendere e di volere e di prendere decisioni libere, attuali e consapevoli». I pazienti devono essere adeguatamente informati, previamente coinvolti in cure palliative esplicitamente rifiutate, che inoltrino una richiesta «per iscritto, nelle forme dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata. Se le condizioni della persona non consentono il rispetto di queste forme, la richiesta può essere espressa e documentata con videoregistrazione o qualunque altro dispositivo idoneo che gli consenta di comunicare e manifestare inequivocabilmente la propria volontà, alla presenza di 2 testimoni».
Le modalità di esecuzione
Infine, toccherà ai medici valutare i presupposti e le condizioni di applicazione delle norme. Devono redigere un rapporto sulle condizioni generali, cliniche, psicologiche e sociali, di chi richiede la pratica. Dopo di che, entro 30 giorni, dovrà esprimersi il Comitato per la valutazione clinica del territorio. Le aziende sanitarie dovranno attivare ogni verifica anche sul luogo in cui dovrà avvenire il decesso, che sia il domicilio di chi lo richiede o una clinica ospedaliera.
