Eurostar

Giovanni Sofia
20/09/2021

L'estate 2021 è stata quella del record di medaglie olimpiche e di Berrettini in finale a Wimbledon, ma soprattutto del monologo azzurro nelle rassegne continentali. Dal softball al ciclismo su strada passando per calcio e volley, tutti gli allori italiani.

Eurostar

L’estate più bella dello sport italiano è iniziata che era ancora primavera. L’11 giugno 2021, la bella stagione, calendario alla mano, distava dieci giorni. Nella cornice dello stadio Olimpico, a Roma, la gara inaugurale tra gli Azzurri e Turchia aprì l’Europeo di calcio e diede il là alla scorpacciata di titoli continentali di cui si sono ritrovate improvvisamente colme le nostre bacheche. Ci sono state è vero, le Olimpiadirecord di medaglie incluso – il titolo a Montreal di Camila Giorgi nel tennis e la finale di Wimbledon firmata da Matteo Berrettini, ma è in Europa che le nazionali hanno sfoggiato un dominio inedito e trasversale.

Europei d’oro, il primo titolo dalle ragazze del softball

Se gli ultimi, a un passo dall’autunno, sono stati i ragazzi del volley, il compito di aprire la fortunata serie è toccato alle donne del softball. Nella rassegna casalinga disputata in Friuli, il successo per 9-5 contro l’Olanda, lo scorso 4 luglio, è valso il secondo titolo consecutivo, confermando un movimento leader in Europa. La finale è stata ciliegina sulla torta di un percorso netto, impreziosito da undici vittorie in altrettanti match disputati. La rimonta dell’ultimo atto con le orange, avanti di tre punti nell’inning iniziale, invece ha consegnato qualche brivido, utile soltanto a rendere più gustoso il momento del trionfo.

La notte di Wembley, la Coppa is coming Rome

Una settimana più tardi, da Trieste in giù, come cantava Raffaella Carrà le strade della penisola si sono bardate di tricolori. Mentre a Wembley si consumava il dramma sportivo degli inglesi, sconfitti a domicilio dalla truppa di Mancini, la coppa prendeva la via di Roma e nord del vallo di Adriano, la faccia del commissario tecnico riempiva le prime pagine dei quotidiani indipendentisti scozzesi. Nella stessa giornata, sempre a Londra, Matteo Berrettini, vedeva Wimbledon sfuggire di un soffio, ma si regalava la miglior prestazione nella storia del Paese al torneo. Il successo ai rigori ha regalato agli Azzurri un titolo assente da 53 anni e ha riportato il calcio italiano al centro di un sistema colpevole di averlo relegato ai margini troppo in fretta. In un gioco a somma zero, l’assenza dal mondiale russo del 2018 è stata compensata dalla più dolce delle vittorie. E se non ci fosse la spada di Damocle del Moige, si potrebbe addirittura citare Lino Banfi.

Egonu e Sylla, regine sottorete 

Nello spazio risicato di tre mesi, prendere fiato non è ipotesi contemplata. A Tokyo, l’Italia si è riscoperta regina d’Atletica, ha infilato 40 medaglie e trascinata da Marcell Jacobs e Filippo Tortu, si è presa persino i cento metri e la staffetta 4×100. In un copione da sogno, sul banco degli imputati finiranno il ciclismo su strada e il volley, incapaci di tenere il passo di una nazione che di colpo ha cominciato a correre velocissima. Poco male, perché smaltite scorie e polemiche, sotto rete Paola Egonu e Miriam Sylla, un po’ come era accaduto con l’acqua in vino, hanno trasformato nel giro di qualche settimana i fischi in applausi. A Belgrado, l’Europeo da sogno delle ragazze è culminato nella finale contro la Serbia. La bestia nera dell’ultimo periodo, boia delle speranze italiane alle recenti olimpiadi, si è aggiudicata il primo set, poi si è progressivamente sgretolata, assistendo da spettatrice all’apoteosi servita a domicilio dell’Italia.

Colbrelli, anche la bicicletta ha la sua rivincita

Da una domenica all’altra, il dodici settembre si è celebrata rivincita della bicicletta. A Trento la kermesse continentale sembrava il teatro perfetto per la resurrezione del belga Remco Evenepoel. Talento cristallino, il ciclista era finito in una scarpata al Giro di Lombardia dello scorso anno. Da allora è alla costante ricerca della gamba migliore e soprattutto dell’acuto che ne sugelli il definitivo ritorno. Per questo, sull’ultima asperità di giornata ha provato con scatti a ripetizione a togliersi di dosso la ruota di Sonny Colbrelli. Tentativi sistematicamente rispediti al mittente, perché il classe ’90 di Desenzano sul Garda, ha tenuto botta, per piazzare nello sprint a due il colpo di pedale decisivo. Ancora a secco di successi parziali in un grande giro o in una classica monumento Colbrelli, già campione italiano in carica, si è inserito in un albo d’oro sempre più azzurro, in cui negli ultimi quattro anni compaiono oltre alla sua le firme di Matteo Trentin, Elia Viviani e Giacomo Nizzolo.

Giannelli e Romanò, il ritorno dell’Italvolley

E siamo al passato prossimo. In un’estate da record, persino il bis di Filippo Ganna nel mondiale a cronometro ha avuto il sapore di gustoso antipasto. Seguito dagli otto podi (2 ori) nella rassegna iridata di bocce andata in scena in Francia. Fantastico preludio alla portata principale servita nella notte di Katowice. Qui i riflettori si sono nuovamente accesi sul volley, dove i ragazzi di Federico De Giorgi, subentrato a Gianlorenzo Blengini dopo il flop di Tokyo, senza lo zar Ivan Zaytsev e l’italo-cubano Osmany Juantorena, hanno piegato al Slovenia al tie-break di un match al cardiopalma. Aggrappati alla grinta del capitano Simone Giannelli e al deus ex machina Yuri Romanò, gli Azzurri hanno rimontato per due volte i balcanici, salvo poi dimostrarsi più pronti quando il pallone ha iniziato a pesare. Per la serie, lo sport è quella cosa in cui alla fine vincono quasi sempre gli italiani.