BraveMancio
«Save us Roberto, you’re our final hope». Salvaci Roberto, sei la nostra ultima speranza. The National, quotidiano indipendentista scozzese, gufa Inghilterra e in prima pagina piazza il ct azzurro in versione William Wallace.
Nel Regno Unito sale l’attesa per la finale di Euro 2020. Mentre i quotidiani britannici incitano il ct Gareth Southgate invocando «coraggio, orgoglio e stile» (Daily Express), chiedendo di portare a casa la coppa «per l’Inghilterra» (Daily Mirror) e provocando gli italiani con pizze all’ananas (“Basta mostrare a un italiano una pizza con l’ananas per metterlo fuori gioco” recita il Daily Star), c’è un giornale del Regno che non ci sta e grida fuori dal coro. Si tratta del The National, quotidiano indipendentista scozzese che in prima pagina piazza il faccione di Roberto Mancini in versione William Wallace di Braveheart. «Save us Roberto, you’re our final hope». Salvaci Roberto, sei la nostra ultima speranza (prima scovata venerdì sera da Nonleggerlo).

La Brexit e la rivalità tra Scozia e Inghilterra
In buona parte della Scozia, e non è un mistero, domenica sera si tiferà azzurro per ovvie ragioni politiche e storiche. Così dalle parti di Edimburgo il Mancio è visto come il patriota scozzese che lottò per l’indipendenza contro Londra nel XIII secolo. Del resto Inghilterra e Scozia, divise su tutto, sono tenute insieme, almeno politicamente, da un Atto d’Unione vecchio oltre 300 anni. Le crepe tra le due riemergono periodicamente, alimentando i fuochi indipendentisti oltre il vallo di Adriano. Lo si è visto per la Brexit con la Scozia a votare compatta per il remain. Una posizione che alle elezioni dello scorso maggio si è tradotta nella vittoria dello Scottish national party, partito di ispirazione indipendentista guidato dall’attuale premier Nicola Sturgeon. Anche sul campo da calcio la rivalità tra le due è storia antica. Il primo incontro – il primo in assoluto tra Nazionali – fu giocato il 30 novembre 1872 e finì con uno 0-0 sul terreno di gioco di Hamilton Crescent (Glasgow). Mentre il 18 giugno 2021 Inghilterra e Scozia si sono affrontate per la 115esima volta (anche questo è un primato), l’ennesimo capitolo di una sfida che sorride sì agli inglesi, ma probabilmente meno di quanto ci si potrebbe aspettare: il bilancio è infatti di 48 vittorie per l’Inghilterra, 25 pareggi e 41 vittorie per la Scozia.
Flower of Scotland, inno anti-inglese
Che dire poi dell’inno scozzese, Flower of Scotland, canzone scritta da Roy Williamson dei The Corries nel 1967 e da 30 anni usata come inno. Il testo celebra la Battaglia di Bannockburn del 1314, in cui l’armata di Roberto I sconfisse l’esercito reale di Edoardo II, rispedendolo al sud: «E lo rimandò a casa/a pensarci due volte».
La condizione di esilio di uno scozzese in Inghilterra
Per comprendere come gli inglesi considerino “altro” gli scozzesi può essere utile rileggere Psycho Mike e il pattinaggio fantasma, uno dei racconti de Il mio anno preferito, raccolta di storie di tifosi curata da Nick Hornby e pubblicata nel 2001. «Essere uno scozzese che vive in Inghilterra – anche e forse soprattutto che vive dall’infanzia – significa trovarsi in una condizione di esilio», spiega Don Watson. «La maggioranza degli inglesi non lo capisce, sebbene in genere siano comprensivi verso la natura “esterna” di altri immigrati: gli afro-caraibici e gli asiatici hanno dalla loro parte la demarcazione visiva. Perfino agli irlandesi tocca un riconoscimento, grazie al mare. Però gli inglesi proprio non capiscono che la Scozia è un Paese diverso, con una cultura, un senso dell’umorismo, una storia e un modo di votare alle elezioni differente».
