Divise su tutto, tenute insieme, almeno politicamente, da un Atto d’Unione vecchio oltre trecento anni. Adesso è Euro 2020 a porle una di fronte all’altra, nella seconda giornata del Gruppo D (fischio d’inizio venerdì 18 giugno alle 21). Le crepe del rapporto tra Inghilterra e Scozia riemergono periodicamente, alimentando i fuochi indipendentisti oltre il vallo di Adriano. L’ultima volta è stata la Brexit a spaccare un Regno che, a dispetto del nome, si conferma poco unito.
L’Inghilterra vincente, come spesso avviene, e – Londra esclusa – pronta a uscire dall’Ue. La Scozia, per tradizione sconfitta e orgogliosa, compatta sul fronte remain. Strascichi di quella consultazione, a maggio scorso, si sono tradotti nella vittoria dello Scottish national party alle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Edimburgo: 64 seggi su 129 sono finiti al partito di Nicola Sturgeon e qualcuno spera già in un nuovo referendum, sulla scia di quello datato 2014. Allora, di fronte alla possibilità di abbandonare la corona, gli scozzesi si tirarono indietro, voltando le spalle all’agognato indipendentismo.
Londra smentisce l’ipotesi e in attesa di capire come si evolverà la battaglia politica, a tenere banco resta il campo, riproponendo il replay di una sfida antica, giocata per la prima volta nel 1872, incontro più vecchio tra nazionali e, nel 1938, prima gara della storia trasmessa in tv. In tempi più recenti, invece, fu Paul Gascoigne, con una prodezza, dolcissima per un verso e amara per un altro, a regalare agli inglesi il successo nell’unico precedente in un Europeo.
Euro ’96, Football’s coming Home
Era il 1996 di «It’s coming home/It’s coming home/It’s coming/Football’s coming home». Altro che guerra del Britpop tra Oasis e Blur: in quell’anno l’Inghilterra non riusciva a togliersi dalla testa Three Lions, canzone lanciata da Ian Broudie dei The Lightning Seeds, insieme ai comici David Baddiel e Frank Skinner per caricare i tifosi in vista dell’Europeo casalingo, di cui sarebbe diventato l’inno non ufficiale. Dopo il bel cammino a Italia 90, i britannici avevano clamorosamente fallito la qualificazione ai mondiali statunitensi e cercavano il rilancio nella rassegna continentale con finale a Wembley. Dalla Cornovaglia al Vallo di Adriano l’attesa era grande, l’atmosfera sicuramente elettrica, amplificata dall’ironia del destino. Il sorteggio, infatti, aveva inserito Inghilterra e Scozia nel Gruppo A, insieme a Paesi Bassi e Svizzera.
Dopo una prima giornata di soli pareggi, la seconda – anche all’epoca – fu quella dell’incontro tra le due britanniche: sabato 15 luglio, calcio d’inizio ore 15 locali. A Wembley batteva il sole, ma ad accecare i tifosi fu una giocata dell’unico genio in campo, peraltro in versione biondo platino: Paul Gascoigne al minuto 79 fissò il risultato sul 2-0, dopo la rete di Alan Shearer e un rigore parato da David Seaman a Gary McAllister. Le immagini fanno ancora il giro del mondo: Gazza che beffò con un pallonetto in corsa Colin Hendry, poi scagliò da un destro rabbioso al volo, su cui il portiere Andy Goram non poté niente.
Gascoigne e la sedia del dentista
Anche l’esultanza, la sedia del dentista, passò alla storia. E qui serve un altro passo indietro. La preparazione dell’Inghilterra all’Europeo si era conclusa tra le polemiche: il 31 giugno il Sun aveva sbattuto in prima pagina una foto di Gascoigne e compagni completamente ubriachi in un locale notturno di Hong Kong. Tra i drinking game messi in atto, spiegava il tabloid, anche la dentist’s chair. Il gioco prevede che a turno si prenda posizione su una sedia con la testa all’indietro e la bocca aperta, proprio come dal dentista, mentre i compagni attorno versano alcolici direttamente nella gola. Giocatore esuberante dentro e fuori dal campo, Gascoigne celebrò il gol alla Scozia (proprio lui che aveva rilanciato la sua carriera nei Rangers di Glasgow) simulando per terra la sedia del dentista, con i compagni intenti a svuotargli addosso le borracce.
Come finì Euro ’96
Conclusasi con l’eliminazione nel girone, quella del 1996 fu l’ultima apparizione (la seconda in totale) della Scozia ai Campionati europei. L’Inghilterra fece invece strada: prima nel Gruppo A, superò la Spagna ai rigori nei quarti, per poi arrendersi alla Germania in semifinale. A commettere l’errore decisivo fu Gareth Southgate, oggi commissario tecnico dell’Inghilterra. Per citare Gary Lineker «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vincono i tedeschi». In entrambi i casi, invece, Gascoigne non sbagliò. da un gioiello all’altro, il centrocampista del Manchester City Phil Foden si è presentato agli attuali Europei sfoggiando un nuovo taglio di capelli color biondo platino, per sua stessa ammissione un omaggio nei confronti di Gazza.
La partita più antica del mondo
Quella tra Scozia e Inghilterra è una rivalità storica, nata (almeno nel calcio) il 30 novembre 1872, con uno 0-0 sul terreno di gioco di Hamilton Crescent (Glasgow). Disputata di fronte a 4mila spettatori, su quello che era solito un campo da cricket, come accennato, fu la prima partita tra rappresentative nazionali. Il 18 giugno 2021 Inghilterra e Scozia si affrontano per la 115esima volta (anche questo è un primato), nell’ennesimo capitolo di una sfida che sorride sì agli inglesi, ma probabilmente meno di quanto ci si potrebbe aspettare: il bilancio è infatti di 48 vittorie per l’Inghilterra, 25 pareggi e 41 vittorie per la Scozia.
Inghilterra-Scozia, la prima partita in tv
Inghilterra-Scozia è stata anche la prima partita in diretta televisiva, sulla Bbc. Avvenne il 9 aprile 1938, in occasione del match in programma a Wembley valido per il Torneo Interbritannico, riservato alle squadre nazionali del Regno Unito. In quell’occasione a vincere fu la Scozia per 1-0, risultato ininfluente ai fini della conquista del trofeo, che andò all’Inghilterra.
Le ultime sfide tra Inghilterra e Scozia
Le due squadre si sono incrociate per l’ultima volta l’11 novembre 2016, in un match valevole per le qualificazioni al mondiale 2018: 3 a 0 per gli inglesi, con reti di Sturridge, Lallana e Cahill. Per quanto riguarda i precedenti a Wembley, l’Inghilterra ha vinto 18 partite su 32 contro la Scozia, che invece ha collezionato nove vittorie. Nelle ultime 15 partite non ci sono stati pareggi, con 11 vittorie inglesi e quattro scozzesi.
Inghilterra-Scozia, una sfida all’ultimo inno
Inghilterra e Scozia fanno parte del Regno Unito: ciò non significa che prima della loro sfida sentiremo due volte God Save the Queen. Prima degli incontri internazionali della Scozia viene infatti intonata Flower of Scotland, brano folk scozzese che nel 1993 ha sostituito Scotland the Brave, inno non ufficiale che a sua volta nel 1980 era stato adottato al posto di God Save The Queen, fischiato dai tifosi della Tartan Army, frangia più accanita del tifo scozzese.