L’estate del gol

Stefano Iannaccone
12/06/2021

Michel Platini, il connazionale Antoine Griezmann e Dennis Bergkamp. Ancora Dzagoev e Baros. Un viaggio tra i capocannonieri dell'Europeo, alla scoperta di star e carneadi accomunati dal successo nella classifica dei bomber.

L’estate del gol

Un mese per cambiare la vita. La ricerca di un momento d’oro nella carriera per imprimere il proprio nome nella storia del calcio. A volte, in fondo, basta una partita per ritagliarsi uno spazio nell’Olimpo del pallone, come quello riservato al capocannoniere. Le grandi competizioni, Europei in testa, rimangono in tal senso occasioni uniche, palcoscenici ideali per gesta memorabili.

Il record europeo di Michel Platini

Di record è esperto Michel Platini, detentore del primato di realizzazioni in un campionato europeo. Nel 1984 ha firmato nove reti, portando i Galletti francesi al trionfo, il primo in assoluto in una grande competizione internazionale. Ennesima gemma dentro una carriera ricca di diamanti. Sempre dalla Francia arriva Antoine Griezmann, ancora un gradino sotto Le Roi, ma cecchino infallibile nell’area di rigore. Nel 2016, Grizou si è fermato a quota sei, ma ha confermato il buon feeling tra i Blues e gli Europei, specie sotto porta.

Henrik Larsen, un bomber per caso

Meno famoso, forse, ma ugualmente decisivo il danese Henrik Larsen, di professione centrocampista e bomber per caso, a Euro 92. In quell’anno favoloso per la Danimarca, vincitrice a sorpresa di una competizione a cui non doveva partecipare, Larsen siglò tre reti. Diventò, persino, l’uomo della Provvidenza con la doppietta in semifinale, contro l’Olanda, finita 2-2. I danesi passeranno poi ai calci di rigore, fu l’abbrivio al successo. Così, oltre alla gioia per la sua Nazionale, il centrocampista inserì il suo nome al fianco di Tomas Brolin, Dennis Bergkamp e Karl-Heinz Riedle, migliori realizzatori della competizione. Un evento irripetibile per uno che in carriera ha vestito per lo più la maglia della squadra danese del Lyngby. In Italia, specie a Pisa, qualcuno lo ricorderà bene. All’ombra della torre ha collezionato quaranta presenze e un gol in una stagione e mezzo.

Ma anche in tempi più recenti gli Europei hanno consacrato goleador inaspettati. Per informazioni, citofonare al russo Alan Dzagoev, bandiera del Cksa Mosca. Nel 2012, appena 22enne, con tre reti fece registrare lo stesso score di Mario Balotelli, Mario Mandzukic, Mario Gomez, Fernando Torres e, dulcis in fundo, Cristiano Ronaldo. Un parterre niente male. Un altro lampo fu il ceco Milan Baros. Nel 2004 da enfant prodige, incantò tutti, conquistando la corona di miglior bomber con cinque centri. L’allora 23enne attaccante del Liverpool, sembrava destinato a una carriera luminosa, pronto a fare incetta di soddisfazioni. E invece quell’Europeo rappresenta l’apice: dopo i fuochi d’artificio, inizia il declino, anche a causa di una vita non proprio da atleta inappuntabile.

Una tripletta, così Klaus Allofs è re dei bomber in un solo match

Il cammino a ritroso nel tempo fa riemergere altri bomber semisconosciuti. È significativa la storia del tedesco Klaus Allofs, in testa ai cannonieri nell’edizione targata 1980, giocata in Italia. Gli è bastata la tripletta per la sua Germania dell’Ovest, contro l’Olanda, per essere il più prolifico del torneo. Il nome di Allofs, fuori dai confini tedeschi, dice poco, perché ha speso la sua carriera tra Fortuna Dusseldorf e Colonia. Eppure in Germania figura nella top-ten dei migliori marcatori in assoluto della Bundesliga.

La tradizione tedesca dei bomber all’Europeo

Un destino che condivide con il connazionale Dieter Muller, che nell’edizione del 1976 ha messo insieme quattro gol. Ancora una volta è stato decisivo un hat-trick, rifilato alla Jugoslavia in semifinale. Inutile, almeno per l’assegnazione del trofeo, l’altro gol segnato in finale: la Coppa è stata vinta dalla Cecoslovacchia con lo storico cucchiaio di Antonin Panenka. Una soddisfazione personale per Muller, che nella carriera ha segnato grappoli di reti per il Colonia con cui ha vinto una Bundesliga, nel 1978, prima di andare allo Stoccarda per poi emigrare in Francia e vestire la maglia del Bordeaux. La sua carriera, comunque, importante rimane meno nota di un altro Muller, Gerd, miglior finalizzatore (sempre con quattro marcature) a Euro 1972.

Corsi e ricorsi tra cui perdersi, spulciando gli annali delle edizioni antiche. Qui compaiono i nomi dei sovietici Viktor Ponedelnik e Valentin Ivanov, gli jugoslavi Drazan Jerkovic e Milan Galic, che insieme al francese Francois Huette, sono stati i primi capocannonieri nella storia di un Europeo. Era il 1960, battesimo di una competizione giunta a suon di gol fino a noi.