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Estrema destra: Activ Club France, il movimento che unisce arti marziali e neonazismo

Culto del corpo, arti marziali, sport da combattimento, armi. Uniti a propaganda nazifascista, antisemitismo e suprematismo bianco. È l’identikit di Activ Club France, un gruppo che da qualche mese sta catalizzando l’attenzione di giovani militanti di estrema destra, sposando cause cavalcate da Éric Zemmour.

31 Gennaio 2023 17:11 Redazione
Cos'è Activ Club France, il nuovo movimento che unisce arti marziali e neonazismo

Culto del corpo, arti marziali, sport da combattimento, tiro a segno, donne provocanti. E propaganda nazifascista. È l’identikit di Activ Club France, un gruppo che da qualche mese sta catalizzando l’attenzione di giovani militanti di estrema destra d’Oltralpe. Offrendo loro l’idea di una comunità di nazionalisti e suprematisti bianchi. «Unisciti al tuo clan», è l’invito lanciato sui social alla «gioventù europea». Una sorta di Fight club autogestiti, che si richiamano a un simbolismo violento e radicale e attingono al classico repertorio della galassia razzista, antisemita e anti-immigrazione.

Rob Rundo e la galassia suprematista bianca sbarcata dagli Usa in Europa

L’Active Club France è il ramo francese di un movimento fondato negli Usa da Robert ‘Rob’ Rundo e affiliato al Rise Above Movement (R.A.M.), gruppo suprematista bianco basato nel Sud della California i cui membri sono più volte stati condannati per aggressioni, rapine e sparatorie. Proprio per evitare la stretta delle forze dell’ordine Rundo, che per un periodo ha vissuto in Europa orientale, ha pensato a una nuova organizzazione, una fratellanza bianca più decentralizzata. Ecco allora la nascita degli Active Club nazionali e locali che, come lui stesso ha spiegato «combinano fitness e attivismo nazionalista, costruendo cameratismo e sviluppando capacità di team building. Allo stesso tempo, rappresentano un’alternativa alla tossica cultura di sinistra e forniscono un modello da seguire».

Cos'è Activ Club France, il nuovo movimento che unisce arti marziali e neonazismo
Un murales dei militanti.

Una propaganda che mescola fascismo, nazismo, e ha tra i suoi idoli Codreanu e de Benoist

La propaganda dell’Active Club France, come spiega Libération, mescola slogan fascisti come «me ne frego» («Je m’en fous»), discorsi di Hitler usati come sottofondo per video, il simbolo delle SS (il Totenkopf), vecchi manifesti dell’Organisation de l’armée secrète, gruppo terroristico algerino filofrancese di estrema destra attivo nei primi Anni 60. Tra i loro idoli figurano il leader ultranazionalista e ideologo antisemita, fondatore della Guardia di Ferro filonazista della Romania Corneliu Codreanu e il guru della Nouvelle Droite Alain de Benoist.

Cos'è Activ Club France, il nuovo movimento che unisce arti marziali e neonazismo
Una foto da Active club Grenoble.

Le attività: dai fucili d’assalto alle arti marziali

Il gruppo, che ha lanciato il proprio canale Telegram nell’aprile 2022, è attivo in una decina di città e dipartimenti. In Saona e Loira gli ‘affiliati’ amano esercitarsi  con fucili d’assalto, in Occitania si allenano nelle Mma (Mixed Martial Art), a Parigi amano invece posare con coltelli. Segnano il territorio in cui sono presenti con adesivi che raffigurano un elmo da cavaliere su uno sfondo di gigli e l’immancabile croce celtica. Per ora si tratta di gruppuscoli di una manciata di persone. L’invito infatti è fondarne autonomamente dei nuovi.

Cos'è Activ Club France, il nuovo movimento che unisce arti marziali e neonazismo
L’adesivo di Active Club France a Bordeaux.

Le battaglie condivise con Reconquête di Zemmour

In Francia, il nuovo soggetto dialoga, se così si può dire, con altri gruppi di estrema destra più radicati come il GUD Paris (Groupe Union Défense), movimento di estrema destra che ha rialzato la testa dopo lo scioglimento per discriminazione, odio e violenza razziale degli Zouaves Paris (sciolti a inizio anno) o Génération identitaire (a sua volta sciolta nel 2021). Active Club France ha sposato cause della galassia di estrema destra rilanciando inviti a manifestare “per Lola“, la 12enne barbaramente uccisa lo scorso ottobre a Parigi, delitto di cui è stata accusata una donna algerina senza permesso di soggiorno, e per “difendere Callac”, la città della Bretagna in cui il sindaco ha dovuto rinunciare al progetto di accoglienza per rifugiati dopo le minacce dell’estrema destra. Due battaglie cavalcate naturalmente dalla propaganda di Éric Zemmour che le ha trasformate in “guerra di civiltà”.

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