Durante un blitz negli ospedali italiani, i Nas dei Carabinieri hanno trovato escrementi e blatte nelle cucine di alcune strutture sanitarie. Alcune attività di sette punti cucina sono state sospese per la presenza di umidità, muffe, insetti ed escrementi di roditori.
Escrementi e blatte nelle cucine degli ospedali
Oltre alle normali operazioni sono stati eseguiti anche numerosi tamponi di superficie e campioni. Lo scopo era quello di ricercare agenti patogeni e contaminanti sulle aree di maggiore rischio, come superfici di lavoro, vassoi e acqua utilizzata per la preparazione dei pasti. Individuate cinque positività per la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. Tra queste, quattro sono relative alla presenza di batteri coliformi nell’acqua utilizzata per la preparazione di pasti, individuate dal Nas di Palermo presso un’azienda di catering di Agrigento. L’attività è stata sospesa e si è proceduti con la sanificazione delle cisterne usate per lo stoccaggio dell’acqua.

I Nas di Parma, nell’area cucina di una clinica, hanno invece trovato un tagliere per la lavorazione delle carni risultato contaminato da una carica batterica superiore ai limiti. Il Nucleo di Milano ha poi chiuso le mense di un istituto geriatrico e di un ospedale perché invase da insetti e blatte nei locali di preparazione cibo, nel lavaggio delle stoviglie, nel magazzino e nelle celle frigorifere. Simili i motivi della chiusura della mensa di una casa di cura accreditata di Napoli.
Anche il Nas di Ragusa ha sospeso l’attività dei locali della cucina di un ospedale, dove è stata accertata la presenza di roditori e di loro escrementi. Sequestrati anche più di 400 chilogrammi di alimenti senza tracciabilità, scaduti e custoditi in ambienti inadeguati.
Le sanzioni
Le ispezioni hanno riguardato 992 punti di preparazione pasti all’interno di quasi 1000 strutture, sia pubbliche che private. 340 hanno presentato irregolarità (il 34 per cento), con 431 infrazioni penali e amministrative per un totale di 230 mila euro di sanzioni. La maggior parte delle irregolarità riguarda carenze nelle strutture e negli impianti dei locali usati per la preparazione dei pasti. Mancanza di autocontrollo e tracciabilità sono altri elementi fondamentali per prevenire intossicazioni, soprattutto tra i malati degenti.
Nove gestori di servizi mensa sono stati ritenuti responsabili dei reati di frode e inadempienze in pubbliche forniture. A loro l’accusa anche per la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e l’inosservanza alla norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.