Mentre la Svezia si appresta (come la Finlandia) a chiedere ufficialmente l’adesione alla Nato, si alza la tensione tra Mosca e Stoccolma. In Russia è infatti iniziata la propaganda contro il Paese scandinavo, reo di voler entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica mettendo fine alla sua storica neutralità: alle fermate degli autobus sono infatti apparsi manifesti choc che accusano alcuni “eroi nazionali” svedesi di essere filonazisti.
Well i am from Sweden, they are lying about us also. This at the busstops in Moscow today. Astrid Lindgren was an outspoken Antifascist/anti nazi.
They lie about everything. pic.twitter.com/6WorpzKPb4— Robert Ö (@Karatemerzis) May 3, 2022
Manifesti choc, la citazione di Astrid Lindgren
«Noi siamo contro il nazismo, loro no», si può leggere sui manifesti dell’organizzazione russa “La nostra vittoria”. Ma chi sono questi “loro”, che appaiono con tanto di citazioni filonaziste? Si tratta dell’autrice di libri per bambini Astrid Lindgren, del regista Ingmar Bergman e del fondatore di Ikea, Ingvar Kamprad. La citazione attribuita a Astrid Lindgren, scrittrice di libri per bambini tra cui quelli di Pippi Calzelunghe, è: «Preferirei gridare “Heil Hitler!” per il resto della mia vita. piuttosto che avere i russi qui in Svezia». Tratta dal suo diario e risalente al 1940, la citazione è corretta ma tagliata: l’autrice, come gran parte dei suoi connazionali, temeva quella che allora era la Russia comunista di Stalin e, riflettendo sul futuro del suo Paese, stava “scegliendo” il male minore.

Manifesti choc, Ingmar Bergman e il nazismo
Di Ingmar Bergman viene invece citata un’intervista del 1999, in cui in realtà ha ricordato non tanto le sue simpatie giovanili per il nazismo, quando l’astio verso i comunisti russi: «La mia famiglia era molto di destra. Insieme odiavamo tutti i bolscevichi. Avevamo una casa estiva in riva al mare. Anche un uomo d’affari ebreo aveva la sua casa estiva lì. Mio fratello e i suoi amici una notte sono usciti e hanno dipinto svastiche sulla sua casa. Ma ero troppo codardo per fare qualsiasi cosa da solo». Bergman a più riprese condannò infatti i crimini di guerra compiuti dai nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale, su tutti lo sterminio degli ebrei.

Manifesti choc, le simpatie di estrema destra di Ingvar Kamprad
Il fatto che fondatore di Ikea Ingvar Kamprad avesse simpatie di estrema destra è noto, così come però il fatto che abbia bollato ciò come il suo errore più grande. L’imprenditore svedese, scomparso nel 2018, una volta precisò di essere stato più vicino a Benito Mussolini che a Adolf Hitler come idee e di essere stato più «fascista europeo» che nazista. La prima ministro svedese, Magdalena Andersson, ha definito la campagna «del tutto inaccettabile», mentre il ministero degli Esteri svedese ha detto di non aver intenzione di impegnarsi in una sterile polemica contro l’organizzazione russa che ha ideato, stampato e affisso i manifesti.
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