La galassia Zemmour
Dalla fidanzata Sarah Knafo, spin doctor e braccio destro, al 22enne Stanislas Rigault. Fino al prefetto in pensione anti-abortista Jean-Paul Bolufer. Da chi è composta la squadra che segue la campagna elettorale del polemista di estrema destra.
Il 30 novembre, dopo mesi di suspense, Èric Zemmour ha annunciato con un video su Youtube la sua candidatura ufficiale alle Presidenziali francesi della primavera 2022. Per la sua campagna il polemista di estrema destra e outsider della politica ha scelto una ventina di collaboratori. Una squadra quasi tutta al maschile di comunicatori e di giovani “lupi della politica”, come li definisce France Info che ha disegnato la galassia Zemmour.
La squadra della campagna elettorale di Éric Zemmour: le teste pensanti
Sarah Knafo, compagna e spin doctor
Sarah Knafo, classe 1993, è la compagna di Zemmour (35 anni di differenza), sua spin doctor, braccio destro e direttrice della campagna elettorale. Cresciuta in una famiglia ebrea safardita di origine algerina, pur essendo di confessione ebraica ama definirsi di cultura cristiana. Doppia laurea, in Economia e Scienze politiche, poi master in Affari pubblici a Sciences Po, nel 2017 ha vinto il concorso per l’Ena, la scuola di formazione dell’alta amministrazione francese. Magistrato della Corte dei conti, sarebbe stata lei a introdurre il compagno negli ambienti di estrema destra e repubblicani.
Olivier Ubéda, consigliere e regista della ‘tournée’
Olivier Ubéda è l’altra testa pensante della campagna del polemista. Ex consigliere di François Léotard, Rachida Dati, Nicolas Sarkozy e di Bruno Le Maire, ora segue Zemmour. Il suo ruolo? «Ho organizzato le 17 date della sua tournée letteraria in Francia e i suoi appuntamenti pubblici». Ubéda è il regista del primo evento della campagna di Zemmour previsto il 5 dicembre a Villepinte, nella regione dell’Île de France.
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L’inner circle di Zemmour
Dénis Cieslik, la presenza sul territorio
Dénis Cieslik, 26 anni, ha raccolto tra sindaci, consiglieri regionali e di dipartimento le 500 “sponsorizzazioni” necessarie alla candidatura ufficiale del capo. «Siamo partiti da lontano perché non abbiamo avuto il sostegno di un partito tradizionale, ma possiamo contare su 600 “ambasciatori” in tutta la Francia», ha spiegato Cieslik iscritto da quando aveva solo 17 anni all’Unione dei Democratici e degli Indipendenti, partito liberale nato nel 2012.
Jonathan Nadler, l’ombra dietro alle interviste
Jonathan Nadler, 30 anni, laureato alla Science Po e uomo della JP Morgan, lavora per Zemmour da più di un anno nella comunicazione. Tra i suoi compiti, la preparazione delle interviste e la gestione del profilo Twitter @DécodageZemmour con cui conta di fare un fact checking delle dichiarazioni del candidato.
Jean-Paul Bolufer, prefetto in pensione anti abortista
Jean-Paul Bolufer, prefetto onorario in pensione, è il capo di gabinetto di Zemmour e tiene la sua agenda. Vicino alla destra cattolica e nel gabinetto di Jacques Chirac quando era sindaco di Parigi, difende da sempre i valori della famiglia tradizionale. È membro di Manif pour Tous – lobby di destra nata nel 2012 per osteggiare il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la legge anti-omofobia – e ha fondato l’associazione anti-abortista Lasciateli vivere.
Grégoire Tingaud, la mente dietro il futuro partito
Grégoire Tingaud, già dirigente del Movimento nazionale per la Francia di Bruno Mégret, si occupa dell’organizzazione e della struttura del futuro partito politico di Zemmour che ora è l’associazione Les Amis d’Eric Zemmour. In altre parole Tingaud sarà il coordinatore nazionale.
François Miramont, tra i primi a sostenere la candidatura
François Miramont. A novembre 2019 ha creato la pagina Facebook Les Amis d’Eric Zemmour ed è stato uno dei primi a credere nella candidatura del giornalista. Cinquantadue anni, ex assistente parlamentare dei centristi Michel Mercier e Jean-Jacques Jégou, dirige una società di cacciatori di teste nell’informatica. Non ama apparire sui media.
La comunicazione di Zemmour
Stanislas Rigault, il 22enne amante delle telecamere
Stanislas Rigault ricorda nell’aspetto e nei modi i giovani fan di Sarkozy. A soli 22 anni, ha fondato il magazine di destra L’Etudiant libre ed è il presidente di Génération Z, un movimento che appoggia Zemmour. Animale televisivo, sarà uno dei volti più mediatici della campagna.
https://www.instagram.com/p/CW37GNzP3WH/
Antoine Diers, portavoce di Les Amis d’Eric Zemmour
Antoine Diers, 33 anni, fedelissimo sostenitore di Zemmour. Capo di gabinetto del sindaco di repubblicano di Plessis-Robinson (Hauts-de-Seine) ed ex membro del sindacato studentesco di destra UNI oggi si presenta come il portavoce dell’associazione Les Amis d’Eric Zemmour.
La nouvelle affiche d’Eric Zemmour,ainsi que son slogan #impossibleNestpasFrançais! pic.twitter.com/CPT9hfKgUP
— Antoine Diers (@AntoineDiers) December 3, 2021
Samuel Lafont, la Bestia di Zemmour
Samuel Lafont, 33 anni ed ex responsabile social di François Fillon nella campagna presidenziale del 2017, può essere considerato la “Bestia” di Zemmour. Sempre per quanto riguarda i social, quelli di Generazione Z sono curati da Eléonore Lhéritier. La 34enne si impegna ad aumentare l’appeal di Zemmour presso l’elettorato femminile. Insieme hanno lanciato l’hashtag #LesFemmesAvecZemmour.
Diane Ouvry, addetta alle relazioni con i media
Diane Ouvry, insieme a Sarah Knafo e Sophie Clavel, l’assistente personale di Zemmour, è l’altra donna in squadra. Ex collaboratrice del deputato repubblicano Jean-François Parigi, è diventata addetta stampa delle edizioni Ring. Ora cura le relazioni con la stampa del candidato.
Qui est Diane Ouvry, la conseillère qui fait la promo de Zemmour sur les réseaux sociaux ? https://t.co/BuAm1ZKuIy
— Charlie Hebdo (@Charlie_Hebdo_) November 29, 2021
Il team che cura i finanziamenti della campagna
Julien Madar, il trait d’union con i grandi imprenditori
Julien Madar è l’uomo dietro i finanziamenti della campagna di Zemmour. Imprenditore, con alle spalle una esperienza alla Rothschild e alla Checkmyguest, una start-up per affitti, è colui che organizza gli incontri tra possibili grandi finanziatori e Zemmour. «Il mio ruolo è convincere le persone a finanziare a titolo privato la campagna», ha spiegato il 32enne che si occupa anche di gestire le piccole donazioni all’associazione Amici di Zemmour.
Gilbert Payet, consulente giuridico e finanziario
Coinvolto nel progetto da Sarah Knafo, Gilbert Payet è consigliere giuridico e finanziario della campagna. A 68 anni, Payet ha alle spalle una lunga carriera al ministero dell’Interno.
Charles Gave, il milionario che ha fatto un passo indietro
Charles Gave, imprenditore euroscettico, ha prestato 300 mila euro a Zemmour per “conquistare credibilità” e cominciare la sua corsa. Il milionario si è poi ritirato dalla campagna (girano voci su tensioni con alcuni membri dello staff) ma continua a sostenere il polemista.