La Camera dei deputati ha di recente approvato in via definitiva la legge sull’equo compenso per i liberi professionisti che prevede una serie di regole e standard cui alcune aziende e le pubbliche amministrazioni dovranno attenersi nei loro rapporti con i lavoratori autonomi. L’obiettivo dichiarato dell’intervento è garantire che i possessori di partita iva possano sempre contare su una retribuzione adeguata. L’approvazione in Parlamento è arrivata con il sostegno delle forze di governo, mentre il Partito Democratico si è astenuto in quanto in disappunto su alcuni aspetti della legge.

Che cos’è l’equo compenso per i liberi professionisti
L’equo compenso nella nuova legge viene definito dall’articolo 1 e si tratta nello specifico della corresponsione di una retribuzione che sia proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche delle prestazione professionale e conforme ai compensi previsti per alcune categorie di lavoratori. Si tratta degli avvocati, con la retribuzione che deve essere conforme a quanto previsto dalla legge forense, il D.M. n.55/2014 e dei professionisti iscritti agli ordini e collegi, con i valori dei compensi che fanno riferimento a quelli stabiliti dal decreto ministeriale n.140/2012 (in attesa si aggiornamento). Per quel che riguarda le professioni non ordinistiche è previsto che, entro 60 giorni, venga adottato dal ministero delle imprese e del made in Italy un apposito decreto.
A chi spetta
Ma a chi spetta l’equo compenso? Così come stabilito dalla legge, questo trova la sua applicazione nei rapporti professionali che hanno ad oggetto la prestazione d’opera intellettuale disposta dai liberi professionisti in favore di:
- imprese bancarie assicurative e loro controllate, mandatarie;
- imprese con più di 50 lavoratori;
- imprese con ricavi annui superiori a 10 milioni di Euro;
- pubblica amministrazione e società a partecipazione pubblica.
Vengono invece escluse dall’applicazione della nuova disciplina tutte le prestazioni che vengono rese dai professionisti a società veicolo di cartolarizzazione e quelle rese in favore di agenti della riscossione.