Da qualche settimana si stanno moltiplicando, in Europa e nel mondo, le segnalazioni di epatite acuta di origine sconosciuta in pazienti di età pediatrica. I primi episodi sono stati osservati nel Regno Unito, dove se ne sono verificati più di 100. Poi le allerte sono arrivate anche da Danimarca, Paesi Bassi, Spagna, Stati Uniti e Italia: secondo le stime del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, sono quasi 200 i casi segnalati. Come reso noto dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA), la causa più probabile per queste epatiti è l’adenovirus F41.
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Epatite acuta, adenovirus rilevato in 3 casi su 4
«L’adenovirus è l’agente patogeno più comune rilevato nel 75 per cento dei casi confermati», ha dichiarato UKHSA in relazione alle epatiti di origine sconosciuta, aggiungendo che «il ceppo di adenovirus chiamato F41 sembra la causa più probabile». Il report mantiene aperta l’ipotesi che questo virus possa essere all’origine delle rare epatiti dall’origine sconosciuta, che sono stati registrati anche in Italia. Gli scienziati stanno studiando se c’è stato un cambiamento nella composizione genetica del virus, in grado potrebbe innescare più facilmente l’infiammazione del fegato.

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Epatite acuta nei bambini, i casi in Italia
È dunque l’adenovirus la causa più probabile delle misteriosi epatiti, non collegate ai virus tipici solitamente legati a questa condizione, quelli dell’epatite A, B, C, D ed E. Per il momento è stato escluso inoltre qualsiasi collegamento con i vaccini anti-Covid-19. Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha dichiarato nella Penisola ci sono state una decina di segnalazioni, con tre casi che sono stati confermati e un trapianto di fegato, che si è reso necessario. In Italia le segnalazioni per sospetti episodi di epatite acuta sono arrivati da otto regioni italiane: Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto. Sileri ha aggiunto che «i casi sospetti di epatiti acute saranno probabilmente sovrastimati rispetto a quelli reali».