Entrupy, come funziona l’app che riconosce le borse contraffatte
All'abilità degli esperti del settore, si è di recente aggiunta Entrupy, l'app in grado di riconoscere gli accessori falsi. Basta fotografare i dettagli dell'articolo con uno strumento in dotazione e attendere il responso. Che è affidabile al 99 per cento.
Nel mondo della moda, c’è un mercato collaterale che non conosce crisi. È quello delle borse false. Difficili da riconoscere se non a un occhio esperto, le copie creano un giro d’affari da non sottovalutare, recando gravi danni ai brand. E magari anche ai compratori che credendo di aver fatto l’affare della vita, si ritrovano in mano un oggetto contraffatto. In loro soccorso è arrivata la tecnologia. In particolare, un’app, Entrupy, che valutando una serie di dettagli, riconosce rapidamente un originale da un fake.
Occhio clinico e ‘analisi sandwich’: come si riconoscono le borse false
Gli esperti rodati come Lucía De La Calle, consulente di diverse boutique di lusso, riescono a scoprire il tranello con pochi, semplici passaggi. Come la cosiddetta ‘analisi sandwich’, consistente in un rapido monitoraggio dell’interno e dell’esterno della borsa a partire da una serie di parametri da valutare. «Prima di tutto, osservo il manico. Soprattutto se si tratta di una catena, è necessario analizzarne con attenzione la brillantezza, il materiale, la resistenza, qualsiasi cosa possa fornirci un input utile», ha spiegato in un’intervista a S Moda, «Poi, bisogna tenere d’occhio il peso: una borsa ben fatta non è mai leggera».

Una volta verificati gli elementi esterni, si passa alle cuciture: «Nei pezzi di lusso sono sempre perfette, mai irregolari, mai fuori posto. Perché quando si riscontra un difetto, l’articolo non viene proprio messo in commercio», ha aggiunto. «Lo stesso trattamento va riservato a etichette, stampe e fodere. I falsari non curano mai troppo l’interno ed è da lì che si comprende facilmente il valore dell’oggetto. Talvolta ci provano a ricalcare qualche particolarità, come il codice che Louis Vuitton inserisce all’interno di ogni modello ma non riescono mai a riprodurla fedelmente. C’è sempre qualcosa che li tradisce».
Che cos’è e come funziona Entrupy, l’app che riconosce le borse false
Sarà, ma dal momento che i falsari hanno affinato le tecniche per creare prodotti quasi irriconoscibili, gli esperti hanno sentito la necessità di dotarsi di strumenti altrettanto sofisticati. È il caso di Entrupy, un’app che, sincronizzata con un dispositivo esterno da collegare allo smartphone o all’iPad, avvia tutte le verifiche necessarie per attestare o smentire l’autenticità della borsa. Nulla di impossibile da utilizzare: una volta selezionata la griffe, il modello e il materiale, il sistema richiede una serie di fotografie dell’interno, dell’esterno e una sorta di scansione del dettaglio, fattibile grazie alla lente d’ingrandimento integrata nello strumento in dotazione, in grado di captare le minime differenze di colore e texture.
We absolutely love when our customers create content featuring our authentication solution! 😍 📹 pic.twitter.com/7m0f7THoHf
— Entrupy (@Entrupy) January 15, 2021
In meno di trenta secondi, l’apparecchio identifica tutto quello che un essere umano riconosce in ore e fornisce al proprietario un prospetto preciso dell’accessorio. «Il nostro obiettivo, sin dal 2016, è mettere i bastoni tra le ruote al traffico dei falsi», ha puntualizzato Vidyuth Srinivasan, CEO di Entrupy. «Tutto funziona in base a un meccanismo di algoritmi che, a partire dalle immagini caricate sul cloud, incrocia i dati e ricava i risultati in base alle metriche a cui abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare da tempo. Ovviamente, più viene utilizzato, meglio è: le foto arricchiscono il database di riferimenti e dati e il suo funzionamento diventa più calibrato».

Entrupy, affidabiliyà al 99 per cento
Entrupy ha così conquistato le aziende e i franchising del lusso per la sua affidabilità e per le certezze che offre al cliente: «Sfioriamo il 99 per cento dell’esattezza in quanto a capacità di riconoscere il prodotto autentico da quello falso», ha aggiunto la CEO. «In più, al termine dell’esame, offriamo un documento di autenticità, una sorta di garanzia finanziaria. Questo significa che siamo così sicuri dei risultati del nostro sistema che, nel caso venisse fuori un errore, siamo pronti a risarcire la persona che è stata ingannata e ha speso dei soldi per una contraffazione».

Borse false, un mercato in preoccupante ascesa
Oggi il mercato dei fake macina ricavi ben più elevati di quelli ottenuti con la compravendita degli originali. «Con la pandemia, le imitazioni sono aumentate in maniera esponenziale e non so bene perché. Forse per il monopolio dell’e-commerce: la gente non poteva uscire, non frequentava i negozi e fare compere con uno schermo di mezzo rende molto più semplice abboccare a proposte non proprio oneste», ha precisato Srinivasan.
Secondo gli ultimi report dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nella top 3 dei pezzi più falsificati spiccano scarpe, accessori e abiti e, nel 2019, il volume del commercio internazionale di copie ha toccato i 464 miliardi di dollari. Soprattutto grazie all’incremento di pagine e applicazioni di reselling, spazi dove garanzia e sicurezza non vengono maneggiate con la giusta attenzione ai danni di chi acquista. «A chiunque sia interessato a un articolo di seconda mano mi sento di dare un solo consiglio», ha concluso, «non fidatevi mai di chi vi offre una Chanel a 500 euro. Quello è il campanello d’allarme più efficace che ci sia».