Morto Ennio Doris, il fondatore di banca Mediolanum

Redazione
24/11/2021

Nella notte l'annuncio della moglie Lina Tombolato. Aveva 81 anni, due figli e sette nipoti. Lo scorso 3 novembre lasciò la carica di presidente del gruppo. Storico il suo legame con il Cavaliere, che lo ha descritto come «sempre attento ai bisogni altrui».

Morto Ennio Doris, il fondatore di banca Mediolanum

È morto nella notte Ennio Doris. Aveva 81 anni ed era stato il fondatore di banca Mediolanum, di cui attualmente era presidente onorario. A darne la notizia la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo. Aveva anche sette nipoti. Nato il 3 luglio 1940 a Tombolo, in provincia di Padova, ha rappresentato per oltre quarant’anni uno dei riferimenti principali nell’universo dell’alta finanza italiana. La sua lunga carriera è cominciata nel 1969, con l’attività di consulente finanziario presso Fidearum, dove si occupava della gestione dei risparmi delle famiglie. Due anni dopo il trasferimento in Dival, dove in dieci anni passerà dall’organizzazione di un manipolo di collaboratori alla gestione di oltre settecento professionisti.

Al 1982 risale, invece, l’incontro a Portofino con Silvio Berlusconi, da cui nascerà una grande collaborazione e una solida amicizia. «Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Un mio grande amico», lo ha definito l’ex presidente del consiglio sul suo profilo Twitter. D’altronde, grazie al supporto del Cavaliere e a quello di Fininvest Ennio Doris creò Programma Italia, una rete globale di consulenti chiamati a curare il risparmio degli italiani.

Ennio Doris, Banca Mediolanum e la svolta dell’home banking

Fu lui, con internet che muoveva i primi passi, a prendere in prestito dall’universo anglosassone l’idea di una banca senza sportelli, in generale più vicina al cittadino e adatta alla frenesia e alle costanti evoluzioni dei tempi moderni. «Le filiali faranno la fine delle cabine telefoniche, ma non spariranno le persone», diceva già negli Anni 90. Il 1995 così fu l’anno di Mediolanum Spa, holding che includerà tutte le società del gruppo e favorirà la quotazione in borsa del 1996. Appena due anni dopo, invece, sarebbe arrivato l’inserimento nel listino Mib30. In mezzo la trasformazione di Programma Italia in Banca Mediolanum, costruita sul principio dell’home banking e sul rapporto con il cliente organizzato attraverso il telefono e il teletext della televisione.

Nel 2008 passò il testimone di Banca Mediolanum al figlio Massimo, nel 2015 stessa sorte, dopo la fusione per incorporazione, per la holding Banca Mediolanum Spa, di cui rimarrà presidente fino allo scorso tre novembre, giorno a partire dal quale occupò la carica presidente onorario. Nel 1992 gli venne conferita onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica, nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro.