Energia, perché la Spagna paga il prezzo più basso e la Francia il più alto

Claudio Vittozzi
26/08/2022

L'energia si paga di meno in Spagna e di più in Francia nonostante il nucleare: ecco perché e quale può essere una soluzione

Energia, perché la Spagna paga il prezzo più basso e la Francia il più alto

L’energia non ha lo stesso prezzo in Europa. Nonostante il prezzo sia alto in tutto il continente per la questione russa, ci sono alcuni paesi nei quali i consumatori pagano un prezzo molto basso. Ecco quali sono e perché ci sono queste variazioni.

Ecco perché il costo dell'energia varia in Europa e la Spagna paga il prezzo più basso mentre la Francia paga quello più alto.

Il prezzo pagato dalla Spagna e quello pagato dalla Francia

Anche se la Spagna paga molto per il prezzo dell’energia, ha deciso di imporre un cap sul prezzo del gas che gli è stato concesso. Questo perché la Spagna non gode di buone interconnessioni con il resto dell’Europa, quindi il suo costo per i consumatori rimane sempre lo stesso. Ecco perché nella penisola iberica il costo dell’energia non è cambiato nonostante le variazioni di mercato e le speculazioni sulla materia prima.

L’altra faccia della medaglia inerente al costo dell’energia in Europa è la Francia. Il paese transalpino nonostante l’energia nucleare e le numerose centrali presenti paga attualmente il prezzo più caro del vecchio continente. Perché? Perché la maggior parte dei reattori nucleari è ferma, precisamente 32 su 56 sono fermi per problemi di manutenzione o per il pericolo di corrosione. Dunque, la Francia è dipendente dall’energia e di conseguenza deve sottostare ai prezzi che impone il mercato.

Ecco perché il costo dell'energia varia in Europa e la Spagna paga il prezzo più basso mentre la Francia paga quello più alto.

Una soluzione per l’Italia ma non solo

A pensare a una soluzione per l’Italia ma anche per l’intera Europa ci ha pensato Gianni Silvestrini, direttore e ricercatore del Kyoto Club. Parlando al portale Fanpage, Gianni Silvestrini ha dichiarato: «Questa situazione piuttosto critica ha portato a una riflessione, che è quella di svincolare il mercato elettrico: scindere quello dei fossili e del gas da quello delle rinnovabili, ma questa non è una cosa di oggi, se ne discuteva già prima della crisi del gas russo, ora però è tempo di intervenire».

Inoltre, per Silvestrini il prossimo autunno ogni paese subirà le «conseguenze del proprio governo e la Spagna si è mossa meglio di tutti diminuendo l’IVA fino al 5%».