Per evitare che le bollette dell’energia aumentino ancora di più va cambiato il metodo di calcolo della tariffa. Ne è convinto il Ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani che, a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco, sta mettendo a punto il decreto per contrastare il caro bollette. Il provvedimento potrebbe esser firmato già la prossima settimana.
Possibile che dell’argomento si parlerà anche nel Cdm di questo pomeriggio, ma per il decreto bisognerà aspettare la prossima settimana. Un tempo che serve all’Autorità per l’Energia per adeguare l’aggiornamento delle tariffe delle bollette di luce e gas per il mercato tutelato che potrebbe esserci tra il 29 e il 30 settembre.
Caro bollette, manovra da 3 miliardi
La cifra su cui si ragiona nell’immediato è di circa tre miliardi, cosa non smentita oggi dallo stesso Cingolani che ha parlato di un intervento che punterà subito a tagliare la componente in bolletta legata ai cosiddetti oneri di sistema per il sostegno alle energie rinnovabili. L’aumento delle bollette potrebbe essere ‘importante’ ha detto il ministro, a causa della impennata dei prezzi del gas prima fonte di produzione in Italia.
Come per lo scorso aggiornamento tariffario, quando il governo intervenne con un taglio da 1,2 mld spalmato sulle bollette, lo stesso meccanismo potrebbe replicarsi anche questa volta. Le risorse derivano dalle aste della CO2, il meccanismo di assegnazione alle imprese delle quote di emissioni valide per adempiere agli obblighi europei di emissioni, i cui prezzi hanno registrato un deciso aumento.
Cingolani: «Va ristabilito il metodo di calcolo delle bollette»
Più complesso l’altro intervento di cui ha parlato Cingolani quello di una riforma del metodo di calcolo delle bollette che potrebbe arrivare con un’altra norma ad hoc: «La questione strutturale è un po’ diversa. Bisogna ragionare su come viene costruita la bolletta e qui va un po’ riscritto il metodo di calcolo. Lo stiamo facendo in queste ore. Stiamo lavorando», ha spiegato Cingolani.
Ha poi aggiunto: «C’è da mettere in piedi un intervento strutturale perché, per quanto sembra siano saturando questi aumenti di costi, sono aumenti che rimarranno in bolletta per cui bisognerà lavorare sulla parte strutturale», ha spiegato.
«Non è questione di parole» ha continuato «M del mercato. È sotto gli occhi di tutti che il gas stia aumentando in maniera costante. Il gas è la materia prima per produrre elettricità e noi ne avremo un effetto importante sulla bolletta. Circa l’80% degli aumenti vengono dal gas.»