Il soldato Enea Del Matto, deportato a Berlino nel 1943, è morto il 2 maggio all’età di 102 anni. Fu arruolato durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1939 e inviato in Francia e in Albania.
Enea Del Matto morto a 102 anni
L’uomo era nato Pescolanciano, in Molise, il 26 settembre 1920. Suo papà, Michele Del Matto, era capo-cantoniere alla linea tranviaria Pescolanciano-Agnone, distrutta nel 1943 dai nazisti e mai più ricostruita. A 16 anni il giovane Enea lavorò alla tranvia, nel 1939 gli arrivò la cartolina di leva e l’anno dopo, 1940, venne inviato in Francia e poi in Albania, dove produsse insieme alla sua compagnia pane per gli uomini al fronte. L’8 settembre 1943, il giorno dell’Armistizio, si trovava a Milano e i nazisti lo andarono a prelevare dalla caserma insieme ad altri commilitoni e lo portarono al famigerato Binario 21.

Pochi giorni fa Enea aveva partecipato all’arrivo di un altro celebre treno che attraversa la sua regione, la Transiberiana d’Italia. Un treno storico che quest’anno festeggia i 120 anni dalla creazione. L’uomo ha atteso il mezzo direttamente alla stazione di Pescolanciano. Oggi, giovedì 4 maggio alle 11, è stato celebrato il suo funerale nella gremitissima chiesa del Santissimo Salvatore, nel cuore della sua città, dove ha fatto ritorno dopo la fine della guerra.
La liberazione e il matrimonio con Livia
Enea fu deportato dai nazisti direttamente dalla stazione di Milano, dove partivano le deportazioni verso i campi di concentramento destinate a ebrei, dissidenti e prigionieri politici. Sullo stesso binario, il 21, dal quale sarebbe partita anche la dodicenne Liliana Segre. L’uomo fece ritorno alla sua Pescolanciano solamente il 12 settembre 1945, con una barba lunga, magro, sporco e con la stessa divisa con cui era partito. Ad aspettarlo la fidanzata Livia, che aveva rifiutato ogni altra proposta di matrimonio continuando a sperare che Ena fosse ancora vivo. I due convolarono a nozze poco dopo, diventando anche genitori di due bambini. Tornato dalla guerra, si mise anche a ricostruire la via tranviaria andata distrutta, che poi non venne mai completata.