Il desiderio della madre di Enea, affinché suo figlio stesse al sicuro e in condizioni migliori rispetto a quelle di origine, è stato avverato: il piccolo, lasciato nella «Culla per la vita» della Mangiagalli il giorno di Pasqua, ha trovato una famiglia dove poter crescere, naturalmente con le sue nuove generalità (data di nascita diversa e nome diverso).

Il piccolo Enea è stato adottato
La coppia che avrà la possibilità di crescerlo e di accompagnarlo durante la sua vita, senza essere al corrente dei dettagli sulla sua storia, risiede in Lombardia. Avendo terminato il lungo iter per diventare genitori adottivi, ed essendo pertanto valutata idonea, ha ricevuto il benestare dal Tribunale per i minorenni. Oltre ai due neogenitori, vi erano anche altri quattro nuclei familiari ritenuti validi e nelle condizioni per occuparsene, ma l’approfondita analisi delle candidature durata circa un mese, ha avuto il suo esito, così come previsto dalla presidente del Tribunale Maria Carla Gatto. Le cinque famiglie selezionate sono state a loro volta scelte tra ben 500 domande.
La decisione dei giudici e la discussione in Camera di Consiglio
I giudici hanno svolto una attenta valutazione e, dopo la discussione nella Camera di consiglio – come riportato da il Corriere – che si riunisce al mercoledì alla presenza di due giudici togati, tra cui la presidente Gatto, e due giudici onorari, ha ufficializzato la decisione. Come d’obbligo in questi casi, per proteggere la privacy del piccolo, il nome di Enea è stato cambiato affinché i genitori non siano al corrente delle sue generalità.