Anche a distanza di secoli, la penna di Emily Brontë continua a riservare sorprese inaspettate. Lo dimostra il prezioso manoscritto che Sotheby’s metterà all’asta a luglio ha un valore compreso tra 800 mila e 1,2 milioni di sterline. Si tratta di una rarissima raccolta di poemi, l’unica versione autografa di alcuni dei componimenti più famosi della scrittrice, da No Coward Soul Is Mine a The Bluebell, menzionata addirittura nella prefazione di un’edizione di Cime Tempestose del 1850 a cura della sorella Charlotte. Che, a giudicare dal parere degli esperti, sembra proprio si fosse occupata dell’editing viste le correzioni in matita che le sono state attribuite. L’esemplare farebbe parte di una collezione perduta, sparita dai radar da oltre un secolo, e messa insieme da Arthur Bell Nichols, vedovo di Charlotte. La storia di questo lotto è alquanto curiosa: inizia nel 1895 quando Nicholls decide di vendere buona parte dei manoscritti delle sorelle al noto bibliofilo Thomas James Wise e prosegue con una rivendita di alcune delle opere più preziose ai collezionisti Alfred e William Law. I due riescono ad accaparrarsi, tra l’altro, anche il manoscritto dei 29 poemetti di Emily e la copia annotata della Storia degli uccelli di Inghilterra, libro reso celebre da Jane Eyre. Della collezione dei fratelli Law depositata nella Hornsfield Library si perdono presto le tracce.
Perché il manoscritto di Emily Brontë è una delle opere più importanti arrivate sul mercato
«Questo manoscritto è, senza dubbio, una delle opere più importanti mai arrivate sul mercato. Soprattutto considerando che di Emily non è rimasto assolutamente nulla, se non Cime Tempestose», ha spiegato la casa d’aste al Guardian. «Non abbiamo avuto neppure la fortuna di ritrovare delle lettere, perché non ha mai avuto corrispondenza con nessuno». La scoperta ha avuto una risonanza non indifferente, soprattutto in ambito accademico. «Con le sorelle Brontë, la curiosità per la produzione letteraria si intreccia a quella per la loro vita privata. Questi manoscritti offrono un background inedito e affascinante, dando una dimensione concreta della loro creatività», ha aggiunto Gabriel Heaton, esperto di manoscritti storico-letterari in lingua inglese di Sotheby’s. «Lavoro con i manoscritti ogni giorno e non mi sarei mai aspettato di mettere le mani su autografi di Emily Brontë. È elettrizzante». Assieme alla raccolta di poemetti, la casa d’aste ha intenzione di vendere anche altre opere facenti parte della biblioteca di Hornsfield (le poche ritrovate e, probabilmente, rimaste): una raccolta di note e appunti tra Anne e Emily, impreziosita di piccoli disegni a mano, una lettera di Charlotte all’editore George Smith, nella quale discute con lui delle recensioni di Jane Eyre, la copia di famiglia della Storia degli uccelli d’Inghilterra di Thomas Bewick (arricchita da uno schizzo a matita di una delle sorelle) e una serie di manoscritti di Robert Burns e Walter Scott.
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