Nello Musumeci fa la conta dei danni, portando alla Camera la sua informativa sull’Emilia-Romagna. Il ministro della Protezione Civile ha parlato in mattinata di fronte ai deputati e lo rifarà nel pomeriggio al Senato. E ha portato numeri chiari, in un documento in cui si stila un bilancio del momento attuale. Si parla di 23 fiumi esondati e un migliaio di frane ancora attive, tra cui le 305 più significative che sono concentrate in 54 comuni. E ancora 622 strade chiuse, 23 mila sfollati e soprattutto 14 morti, perché «la 15esima vittima non pare non essere strettamente legata all’evento alluvionale». Musumeci ha spiegato che sarà lo Stato a incaricarsi delle esequie, «nel limite di 1500 euro per ciascuna vittima». E ha parlato anche di aiuti alle famiglie.
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Musumeci: «Fino a 900 euro mensili alle famiglie»
«Gli eventi del 16 maggio», prosegue Musumeci, «hanno coinvolto anche alcune porzioni del territorio di Marche e Toscana. Sono già in corso le attività tecniche, come richiesto dalle stesse Regioni, a cura della Protezione civile, per la valutazione dell’impatto che gli eventi hanno avuto, ai fini di deliberare lo Stato di emergenza anche in questi due territori». E poi parla del sostegno economico alle famiglie evacuate. Il governo prevede «l’assegnazione di un contributo ai nuclei familiari fino a 900 euro mensili. 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con quattro».
54 mila persone senza energia elettrica
Durante l’informativa, Musumeci ha dato i numeri anche di chi attualmente è rimasto senza energia elettrica. Si tratta di ben 54 mila persone, a cui si aggiungono le decine di migliaia di utenti senza utenza mobile per disservizi vari e «la telefonia fissa», che «vede una utenza non alimentata di 14.600 unità». Il ministro ha anche spiegato che fino ad oggi l’Italia è sempre stato un Paese di ricostruzione e non di prevenzione: «Calamità come quelle dell’Emilia-Romagna non possono essere evitate, ma si possono e si debbono ridurre gli effetti disastrosi che l’evento produce, e questo lo si deve fare con un’azione di prevenzione strutturale e una strategia unitaria, che finora è mancata».
