La Commissione parlamentare di inchiesta da istituire sulla scomparsa di Emanuela Orlandi si occuperà anche dell’altra giovane di cui si sono perse le tracce in quello stesso periodo, Mirella Gregori. Si è trovato infatti l’accordo in Commissione affari costituzionali alla Camera, con un emendamento approvato all’unanimità con cui si allarga l’inchiesta. Le due giovani sono scomparse a distanza di quaranta giorni nell’estate del 1983. A distanza di 40 anni, anche grazie alla serie tv e alle numerose interviste fatte dal fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, saranno portate avanti nuove indagini.

Commissione d’inchiesta sul caso Orlandi-Gregori: in Aula il 20 marzo
Adesso bisognerà attendere il voto definitivo sul test e il mandato al relatore a riferire in Aula durante la Commissione Affari costituzionali, presieduta da Nazario Pagano, che dovrebbe arrivare domani. Ma c’è grande attesa per il primo passo ufficiale della Commissione di inchiesta. Secondo il calendario dei lavori, a meno di intoppi dell’ultima ora, il caso Orlandi-Gregori dovrebbe arrivare in Aula per la prima volta il prossimo 20 marzo. A presentare l’emendamento per allargare l’indagine anche al caso Gregori, invece, sono stati Roberto Morassut del Partito democratico e Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi-Sinistra italiana.

Silvestri: «Ottima notizia»
Il capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, Francesco Silvestri, ha espresso la propria soddisfazione per l’allargamento dell’indagine: «La conferma dell’allargamento della commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi alla vicenda di Mirella Gregori è un’ottima notizia. Domani ci sarà il voto della commissione Affari Costituzionali per dare mandato al relatore di portare la proposta di legge in Aula per il prossimo 20 marzo, pertanto gli intoppi in commissione non hanno determinato ulteriori ritardi. Tutto questo non può che determinare soddisfazione per chi si batte da molto tempo per fare finalmente luce su questa terribile vicenda, che ha lasciato per quarant’anni senza verità e giustizia le famiglie di queste ragazze e tutti i cittadini italiani».