L’Agenzia europea per i medicinali sta facendo di tutto per impedire la creazione di un “centro erotico” a più piani nei pressi della sua sede ad Amsterdam: il progetto fa parte del piano dell’amministrazione cittadina che prevede trasferire le lavoratrici del sesso lontano dal De Wallen, lo storico quartiere a luci rosse. L’EMA ha espresso preoccupazione, temendo «chiasso, spaccio di droga, ubriachezza e comportamenti molesti». L’Agenzia europea per i medicinali si è trasferita da Londra ad Amsterdam nel 2019, a seguito della Brexit.

L’amministrazione cittadina vorrebbe chiudere metà delle famose vetrine del De Wallen
L’amministrazione di Amsterdam punta a chiudere quasi la metà delle famose “vetrine” del quartiere a luci rosse, spostando le prostitute in una nuova sede. Il mese scorso ha annunciato tre possibili siti, due dei quali a dieci minuti a piedi dalla sede dell’EMA, nel quartiere degli affari di Amsterdam, a sud del centro città. «L’agenzia sta agendo al più alto livello politico e diplomatico, in pieno coordinamento con la Commissione europea, per garantire un ambiente di lavoro sicuro per il personale e i suoi esperti», ha detto un portavoce dell’EMA all’agenzia di stampa olandese ANP.

La sindaca ha detto che «la polizia vede pochi rischi per la sicurezza»
Femke Halsema, sindaca di Amsterdam, ha detto al quotidiano olandese Het Parool che c’è almeno un chilometro tra la sede dell’EMA e i due siti individuati, sottolineando che «la polizia vede pochi rischi per la sicurezza» e che tutto sarà al chiuso, «senza il “pubblico” in strada come nel quartiere a luci rosse». Il centro erotico multipiano dovrebbe ospitare circa 100 prostitute e includere spazi per bar, ristoranti, locali notturni e strip club. Halsema, che punta alla creazione di un «luogo con una certa classe», ha aggiunto che la situazione nel centro città «è ormai insostenibile a causa del flusso di turisti che regolarmente si comportano male e causano fastidio».
Anche le associazioni dei residenti sono contrarie al progetto
Evidenziando che il sex work «appartiene ad Amsterdam e non se ne andrà mai», la sindaca ha detto che il nuovo centro allevierebbe la pressione sul vecchio quartiere a luci rosse, creando «un luogo straordinario in cui le lavoratrici del sesso potrebbero lavorare in sicurezza, legalmente e indisturbate». A temere di essere disturbata è però l’Agenzia europea per i medicinali, che ha affermato di essere venuta a conoscenza del progetto dai media e non dall’amministrazione della città più popolosa dei Paesi Bassi, aggiungendo che prima del trasferimento del 2019 aveva ricevuto rassicurazioni dal governo olandese su «sicurezza e tranquillità» del quartiere dove è poi sorta la sede. Contrarie anche le associazioni dei residenti, impegnate così come l’EMA a contrastare il controverso trasferimento delle sex worker.