Elon Musk ha negato di aver avuto una relazione con Nicole Shanahan, prossima a diventare la ex moglie del co-fondatore di Google, Sergey Brin: la coppia sta attualmente negoziando un accordo per il divorzio che potrebbe arrivare a un miliardo di dollari. La smentita di Musk è giunta dopo che il Wall Street Journal aveva riferito che l’amicizia del fondatore di Tesla era finita proprio a causa del flirt.

Musk, la risposta al Wall Street Journal
In un colpo solo, Musk ha bollato come fake news sia la fine dell’amicizia con Brin, sia la relazione con sua moglie. Il patron di SpaceX ha detto di essere stato ieri sera a una festa proprio insieme a Brin, aggiungendo poi: «Ho incontrato Nicole due volte in questi tre anni e sempre con altre persone intorno. Non c’è stato nulla di romantico». Il Wall Street Journal ha scritto che Musk ha avuto una breve relazione con Shanahan alla fine dello scorso anno. All’epoca della presunto flirt, Brin e la moglie erano separati ma vivevano ancora insieme: la scoperta della relazione da parte del co-fondatore di Google avrebbe portato alle carte bollate (avevano firmato un accordo prematrimoniale, ma lei ha poi chiesto un miliardo di dollari) e alla fine della lunga amicizia con Musk. Lunga e profonda: nel 2008, nel mezzo della crisi finanziaria, Brin aveva staccato un assegno da 500 mila dollari per aiutare Musk con Tesla. E lui, successivamente, gli aveva regalato uno dei primi suv elettrici.

Musk, un periodo complicato
Comunque sia, Musk sta attraversando un periodo decisamente turbolento. Negli ultimi due mesi, dopo la separazione dalla sua fidanzata, la cantante Grimes (che gli ha dato due figlie), è stato accusato di molestie sessuali da una hostess della sua SpaceX ed è trapelato che lo scorso anno ha avuto due bimbi da una manager di Neuralink, un’altra delle sue società. In più, uno dei suoi figli lo ha pubblicamente ripudiato, annunciando di voler cambiare cognome per non essere apparentato con il padre biologico. E poi c’è stata la questione della mancata acquisizione di Twitter, prima annunciata e poi saltata a seguito di forti dubbi riguardanti il numero dei profili fake presenti sulla piattaforma.