Giù la Musk

Camilla Curcio
14/12/2021

La scelta di Time di eleggere il Ceo di Tesla 'persona dell'anno' per il 2021 non è decisamente passata inosservata. Tra le critiche del mondo della politica, che ne ha contestato visioni e atteggiamenti discutibili, e la disapprovazione dell'opinione pubblica.

Giù la Musk

Elon Musk ritorna a infiammare gli animi. E non per l’ennesima provocazione su Twitter. Di recente, infatti, la rivista Time lo ha insignito del prezioso titolo di ‘Persona dell’anno’ per il 2021. Una scelta che, tuttavia, pare aver scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica che, tra nomi noti del mondo della politica e semplici internauti, non gli ha risparmiato critiche al vetriolo e giudizi ben poco lusinghieri.

Musk persona dell’anno per Time: la raffica di contestazioni

Le sollevazioni non sono nate da una semplice antipatia nei confronti di un personaggio controverso. Al tentativo del settimanale americano di giustificare la propria decisione parlando, in riferimento a Musk, di «una figura influente nel bene e nel male», molti hanno controbattuto mettendo in evidenza comportamenti e opinioni discutibili del manager, dalle tasse alle critiche ai sindacati, fino alla frequente tendenza a sottostimare i rischi del Covid. Posizioni che sembrano cozzare con il ritratto che di lui hanno fatto i giornalisti del magazine, dipingendolo come un «un genio, un visionario, uno showman, un uomo d’industria, una personalità provocatoria» e ripercorrendo le tappe del suo successo, dalla fondazione di SpaceX nel 2002 alla nascita di SolarCity e di Tesla, fino a diventare l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio di oltre 300 miliardi di dollari che gli ha permesso di scalzare dal podio Jeff Bezos.

Tasse non pagate e posizioni anti-sindacali

Il suo brillante curriculum e i traguardi macinati negli anni, però, non sono bastati a cancellare le macchie del passato, fatte ritornare a galla dalla deputata Pramila Jayapal e dalla senatrice Elizabeth Warren. Che, nel commentare la nomina di Time, ha reclamato una riforma urgente del fisco in modo da far sì che i miliardari come la neoeletta ‘Persona dell’anno’ «inizino a pagare le tasse e la smettano di derubare gli altri». Un riferimento esplicito a un’inchiesta di Propublica che mostrava come, tra 2014 e 2018, l’imprenditore avesse pagato aliquote minime rispetto al reale incremento della sua ricchezza personale.

Sulla stessa linea anche Robert Reich, segretario del Lavoro ai tempi dell’amministrazione Clinton, che ha approfittato della notizia per ribadire come Musk «vanti oltre 43 denunce da parte dei dipendenti dal 2010 in poi e li abbia illegalmente minacciati di privarli delle stock option se si fossero mai uniti ai sindacati», richiamando la polemica sollevata da un tweet del 2019 in cui il manager scriveva: «Perché pagare le quote sindacali e rinunciare alle stock option per niente?».

Musk e le opinioni controverse sulla pandemia

Non è passata sottotraccia neppure la sua scarsa considerazione nei confronti della portata della pandemia, che ha minimizzato in diverse occasioni attraverso interventi che hanno inevitabilmente fatto scalpore, tra cui un’intervista in cui si schierava contro un eventuale obbligo vaccinale da parte del governo americano. Dichiarazioni che per lo scrittore Kurt Eichenwald bastano e avanzano per definirlo il soggetto meno indicato a ricevere l’onorificenza. Soprattutto a fronte di molti altri candidati più meritevoli, come gli scienziati che hanno lavorato duro per salvare milioni di vite con i vaccini.

https://twitter.com/kurteichenwald/status/1470462022617911301?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1470462022617911301%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.theguardian.com%2Ftechnology%2F2021%2Fdec%2F14%2Felon-musk-time-person-of-the-year-worst-ever-choice-say-critics

Se il merito conta meno dell’influenza

Nonostante Time abbia più volte ribadito di aver preso in considerazione, più che i suoi meriti oggettivi, l’ascendente sui suoi follower e sugli investitori grazie a metodi e visioni ben poco convenzionali, sono stati diversi gli utenti che hanno suggerito candidati più validi facendo il paragone con lo scorso anno quando, in copertina, campeggiavano i volti di Joe Biden e Kamala Harris. Personalità, a loro giudizio, più affini al claim del premio. Che, dal 1927, punta a celebrare «un individuo o un gruppo che, nell’arco di 12 mesi, abbiano avuto un certo impatto sulla nazione e, in generale, sul mondo». In tutto questo bailamme, il diretto interessato pare non essersi fatto toccare minimamente dai pareri negativi, rispondendo all’annuncio con un tweet asciutto e insolitamente sobrio. Nessuna foto, nessun festeggiamento. Solo un semplice grazie.