Elodie ha manifestato nelle scorse ore tutta la sua indignazione nei confronti della recente scelta da parte della Regione Lazio di non dare il patrocinio all’imminente Pride, in programma nella Capitale il prossimo 10 giugno. Da tempo la cantante è una delle paladine più amate della comunità LGBT.
Elodie sulla scelta della Regione Lazio contro il Pride: «Vergogna»
La condanna della cantante di Tribale è arrivata su Instagram. Condividendo un articolo di Repubblica via Instagram Stories, Elodie ha scritto a corredo: «Tutto il mio sostegno a chi promuove una società che rispetta tutti! Vergogna». Nella Stories successiva, Elodie ha pubblicato il commento di un follower che alla storia ha risposto: «L’utero in affito è un crimine», replicando duramente: «Il signor Mario che non ha un utero che probabilmente non sa dove sia che non sa neanche come si scrive. Bene direi».

La decisione della Regione Lazio per il Pride di Roma: è polemica
La conferma del mancato patrocinio delle autorità alla manifestazione in programma questo sabato è arrivata nella giornata di ieri. La Regione guidata da Francesco Rocca ha dunque deciso di fare un passo indietro rispetto a quanto precedentemente annunciato. La revoca del patrocinio del Pride è giunta alla luce delle pressioni subite dall’associazione Pro Vita.
Per le autorità, la firma istituzionale della Regione: «Non può e non potrà mai essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto». Durissima la replica del portavoce di Roma Pride Mario Colamarino, che riguardo alla decisione della Regione ha dichiarato: «Siamo ormai alla farsa. Pro Vita ordina e la politica esegue. Con l’ironia che ci contraddistingue ringraziamo Pro vita per averci offerto un servizio di ufficio stampa gratuito. Grazie a loro siamo certi che sabato 10 giugno, alla grande parata che partirà da piazza della Repubblica alle ore 15, ci sarà una folla oceanica che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità».