L’intervista di Massimo Giannini a John Elkann, su La Stampa, ha fatto solo danni. Mondo finanziario inviperito per l’accusa del nipote di Gianni Agnelli: «Quando morì mio nonno, il sistema bancario non ci sostenne». E il convertendo? Tutto dimenticato? Gira voce che un noto comunicatore abbia pure dato una “grossa mano” per questo bel risultato…
Sky manda Giorgia. Da Giorgia
Sì, d’accordo, un presidente del Consiglio che di nome si chiama Giorgia non c’è mai stato. C’è sempre una prima volta, e Meloni ha dato il via. Però molti notano che Sky per le sue dirette dedicate al governo manda, davanti a Palazzo Chigi, una giornalista (bravissima) che, pure lei, si chiama Giorgia (Finesi). Un caso? Con Conte non c’era un Giuseppe collegato da piazza Colonna, e con Draghi nemmeno un Mario.
Zuppi mette Zinga su Avvenire
«Svegliamoci: le disuguaglianze sono il problema», si leggeva ieri su Avvenire, in prima pagina. Schiere di vescovi e cardinali sono andati a guardare, per prima cosa, chi era l’autore: viene raccontato uno «sconforto generale» dopo aver notato la firma di Nicola Zingaretti, il presidente uscente della Regione Lazio. «Sì, va bene, è un vecchio amico del cardinale Matteo Zuppi, l’attuale presidente della Conferenza episcopale italiana, ma c’è un limite», ha detto un porporato. Comunque si trattava di una lettera, e Zingaretti iniziava così: «Nel fiume di parole e di scelte che si stanno compiendo in questo tempo si commette l’errore di allontanarsi dalla vita reale delle persone…».

Rocca e l’incubo Bandecchi
Per Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla Regione Lazio, si tratta di «una brutta gatta da pelare», come dicono i suoi collaboratori: la storiaccia di Stefano Bandecchi, il fondatore dell’università Niccolò Cusano accusato di evasione fiscale e che con la sua Alternativa Popolare appoggia Rocca provoca seri danni tra gli elettori ancora indecisi. Oggi nelle pagine romane del quotidiano la Repubblica si possono leggere «gli audio interni alla università telematica», con Bandecchi senza freno su politica, sesso e insulti vari. Nessuno ha idea di come andrà a finire.

Fascisti cubani a Roma
Contropiano, giornale comunista online, mette in guardia: «Mobilitazione in sostegno del processo rivoluzionario cubano. Dal 26 al 28 gennaio infatti una delegazione di fascisti cubani da tutta Europa è attesa a Roma per dare vita a una tre giorni piena di menzogne sull’Isola caraibica. Gli amici e le amiche di Cuba allora chiamano di nuovo a raccolta, per venerdì 27 alle ore 17:00 al Pantheon (piazza della Rotonda), tutte le realtà solidali con il processo rivoluzionario cubano per rispondere a chi vorrebbe cancellare più di sessanta anni di progresso umano, culturale e scientifico, nonostante l’infame blocco economico imposto unilateralmente dagli Stati Uniti». E ancora: «L’eroico popolo di Cuba e il legittimo governo rappresentano ancora oggi il faro per una società più giusta, basata su relazioni di cooperazione e solidarietà, sul bene collettivo, sulla dignità dell’essere umano e sul rispetto della natura. Il valoroso impegno della Brigata medica Henry Reeve, quando la pandemia colpiva duro in Italia a Crema e a Torino e la presenza dei medici cubani in Calabria segnano il debito del nostro paese verso una Rivoluzione che ancora oggi sfida apertamente il dogma del profitto e dello sfruttamento capitalista». Centro storico romano allertato.