In una recente intervista, Elisabetta Sgarbi ha raccontato il rapporto con il fratello Vittorio e non solo. L’editrice e regista, ha dichiarato: «Penso sempre di non essere all’altezza delle cose che faccio».
Elisabetta Sgarbi: il rapporto con il fratello Vittorio e la famiglia
«Era precoce per intelligenza e voracità nella lettura. Lui mi precede ed è stato un confronto continuo che mi ha messo a dura prova», così ha dichiarato l’editrice de La Nave di Teseo parlando del fratello, il noto critico d’arte e sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.

Per quanto riguarda invece il rapporto con i genitori, la Sgarbi ha confessato: «Mio padre mi ha insegnato ad ascoltare gli altri, mia madre mi ha costretta a superare l’insicurezza. Affronto le cose accompagnata sempre da questo senso di non essere all’altezza di ciò che faccio. Lei mi ha aiutato a pensare che ogni ostacolo deve essere superato».

La carriera e i figli
Questo quanto confessato dalla donna, da sempre molto riservata nella sua sfera privata, sulla decisione di non avere figli: «Mi dispiace molto. Ma anche questo fa parte del mio tuffarmi con serietà ed estremismo nelle cose. Pensavo che non sarei riuscita a dividermi tra lavoro e famiglia. Così ho fatto la scelta di non avere figli, ma penso sia stato un errore».
Come editrice della casa La Nave di Teseo, invece, ha sottolineato tutto il suo orgoglio, dopo sette anni dalla nascita: «La Nave di Teseo ha pubblicato mille titoli, di cui il 30 per cento è il catalogo, la memoria letteraria di un autore: Coelho, De Carlo, Scerbanenco, Rezza, Houellebecq… Ricordo che 20 giorni dopo il mio Alla morte della madre ho rassegnato le dimissioni dalla Bompiani: un taglio netto dopo 25 anni di lavoro e di risultati. Tre mesi dopo Echo morì. Abbiamo debuttato con il suo Papa Satana Aleppe anche se non avrebbe voluto essere il primo, in nome dell’indipendenza, nemmeno dai fondatori». Tra i bestsellers della casa editrice: Joël Dicker, che ha venduto un milione di copie e, tra gli italiani, Sandro Veronesi con Il Colibrì, che ha superato le 300.000 copie vendute.