Elezioni Ungheria: Orban vince «contro Zelensky», i complimenti di Salvini e Meloni

Redazione
04/04/2022

La vittoria va al premier uscente che batte con il 54 per cento delle preferenze la coalizione stretta attorno a Peter Marki-Zay. Nelle dichiarazioni post voto frecciate contro l'Ue, Soros e il presidente Ucraino. Ma dall'Italia arrivano le congratulazioni della destra.

Elezioni Ungheria: Orban vince «contro Zelensky», i complimenti di Salvini e Meloni

Doveva essere l’elezione più combattuta da quando è al potere. Viktor Orban invece vince con largo margine alla guida della coalizione che, composta dal partito di governo Fidesz e dai cristiano-democratici di Kdnp, in Ungheria continuerà a rappresentare la maggioranza. L’oltre 54 per cento delle preferenze ottenute vale 134 seggi, mentre il 33 dell’opposizione raccolta intorno alla figura dell’ultracattolico europeista Peter Marki-Zay, frutterà “solo” 58 posti in parlamento. «In un sistema disonesto come questo non potevamo fare di più, ha commentato a caldo lo sconfitto». Aggiungendo: «Ci abbiamo provato con tutte le nostre forze, ma non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo». Da sottolineare anche il risultato della destra più estrema che dal 6,5 per cento dei voti otterrà sette seggi. Al 67,8 per cento è stata quantificata l’affluenza, in leggero calo rispetto alla tornata precedente.

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Viktor Orban ha vinto le elezioni in Ungheria raccogliendo il 54 per cento dei voti e i complimenti di Salvini e Meloni
Peter Marki-Zay, lo sfidante sconfitto di Viktor Orban (Getty)

Orban dopo il successo: «Un vittoria contro il globalismo, Soros e Zelensky»

Punta il dito contro l’Unione europea il vincitore: «È un successo così largo che si vede dalla luna e di certo anche da Bruxelles», ha affermato Orban, riferendosi alle storiche tensioni con l’Ue tornate ultimamente alla ribalta. Ma non lesinando frecciate anche agli avversari: «Questa nostra quarta vittoria consecutiva è la più importante, perché abbiamo conquistato il potere contro un’opposizione che si era alleata. Si sono alleati tutti e noi abbiamo vinto lo stesso. Anche contro il globalismo, contro Soros. Contro i media mainstream europei. E non ultimo contro il presidente ucraino». Volodymyr Zelensky, infatti, sabato si era rivolto proprio a Orban, definendolo l’«unico in Europa a sostenere apertamente Putin». «Questa non è la nostra guerra, dobbiamo restarne fuori», aveva intimato invece il premier Magiaro nell’ultimo comizio, confermando di voler rimanere neutrale e mantenere gli stretti legami economici ed energetici con Mosca, da cui è fortemente dipendente.

Viktor Orban ha vinto le elezioni in Ungheria raccogliendo il 54 per cento dei voti e i complimenti di Salvini e Meloni
Le operazioni di voto in Ungheria (Getty)

Denunce e ombre sulla regolarità del voto in Ungheria

Sul voto comunque resta qualche ombra. L’ong Hungarian Civil Liberties Union avrebbe segnalato irregolarità, con il governo che secondo gli attivisti avrebbe organizzato bus con il solo scopo di condurre le persone ai seggi. Sospetti che si aggiungono alle denunce dei giorni scorsi, quando alcuni giornalisti svelarono schede elettorali bruciate in Romania, nelle regioni abitate dalle minoranze ungheresi. Anche per questo l’Osce, attualmente a guida polacca, aveva mandato nel Paese 200 osservatori per monitorare l’andamento del voto. È la prima volta che ciò accade in uno stato dell’Unione europea. Attività per la quale lo stato ungherese si era affidato all’organizzazione ultraconservatrice Ordo Iuris.

I complimenti di Salvini e Meloni dopo la vittoria in Ungheria di Orban

A Orban ha stretto giro, poi, sono arrivati i complimenti di Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha scelto Facebook per congratularsi: «Bravo Viktor!», ha scritto. E ancora: «Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell’Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà, sovranità e libertà, hai vinto anche stavolta grazie a quello che manca agli altri: l’amore e il consenso della gente. Forza Viktor, onore al libero Popolo ungherese». Gli ha fatto eco la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: «Congratulazioni a Viktor Orbán per la straordinaria vittoria. Per batterlo non è bastata nemmeno un’accozzaglia elettorale che ha tenuto insieme tutta la sinistra e l’estrema destra. Per anni lo hanno attaccato per le sue politiche a difesa dei confini e della famiglia, ma nessuno lo ha ringraziato nelle ultime settimane per aver accolto centinaia di migliaia di profughi ucraini». Non è tutto: «L’Ungheria è membro della Nato e dell’Ue e sta rispettando gli altri impegni assunti. È interesse dell’Europa riappassionare gli ungheresi alla causa comune e chiudere spazi alle ingerenze di Russia e Cina, ma per farlo Bruxelles deve innanzitutto rispettare la loro volontà. Che oggi, ancora una volta, ha parlato chiaro».

Gli storici alleati di Orban contro di lui: «Siamo rimasti soli, in Europa e nella Nato». 

Toni opposti rispetto a quelli scelti da Marton Gyongyosi, vicepresidente di Jobbik, storico alleato di Orban ma questa volta preoccupato per una deriva illiberale del Paese. «Purtroppo, è una buona notizia per Putin. Siamo diventati il suo cavallo di Troia in Europa. i nostri unici amici saranno la Serbia e la Russia. Persino i Paesi Visegrad e in particolare la Polonia, storica alleata, ci hanno voltato le spalle. Siamo sempre più soli. In Europa e nella Nato». Una disfatta determinata anche da un controllo stringente della stampa, con oltre 500 media attualmente controllati dal governo.