Elezioni, Renzi: “Pronto a correre da solo, il veto di Letta sarebbe astio”

Debora Faravelli
25/07/2022

Qualora da Letta dovessero arrivare veti nei suoi confronti, Matteo Renzi correrebbe da solo alle prossime elezioni politiche.

Elezioni, Renzi: “Pronto a correre da solo, il veto di Letta sarebbe astio”

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi si è detto pronto a correre da solo alle prossime elezioni del 25 settembre qualora Letta ponga veti su di lui. Ha inoltre fatto il nome del suo candidato premier ideale di una coalizione di centrosinistra.

Renzi sull’eventuale veto di Letta

Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex premier ha ribadito che, se dal Partito Democratico dovesse esserci un veto politico su di lui, “ne prendiamo atto e dopo le elezioni ciascuno risponderà delle sue scelte“. Dopo aver garantito che Italia Viva non sosterrà mai governi di centrodestra (“di più, lavoro perché la coalizione non abbia la maggioranza e si riparta da Draghi“), ha anche annunciato di aver presentato un nuovo simbolo con la R rovesciata e di non avere timori a correre da solo.

Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono“, ha spiegato.

Renzi: “Sceglierei Bonaccini come candidato premier”

Per quanto riguarda il candidato premier del centrosinistra, ha lasciato la scelta a Letta pur ammettendo che, se fosse al suo posto, sceglierebbe “uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse“, ovvero Stefano Bonaccini. Il riferimento è alla tornata regionale di gennaio 2020, quando il dem sconfisse la candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni e venne riconfermato governatore dell’Emilia-Romagna.

Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra fermando Salvini nel momento in cui sembrava impossibile farlo. Bonaccini ha fatto meno campagne elettorali di Letta ma ne ha vinta qualcuna in più“, ha aggiunto. In ogni caso, ha sottolineato, il problema del candidato premier del Partito Democratico riguarda solo quest’ultimo: essendo uscito da quella casa, rispetterà la scelta che verrà presa tenendosi la libertà di dire ciò che pensa.