Michele Santoro scende in campo, annunciando l’intenzione di intraprendere una nuova avventura politica in vista delle elezioni del 25 settembre. «Io sono sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenze e capacità di comunicazione a dare un contributo. Un partito non nasce per decisione di una o poche persone ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società. Di sicuro non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro. Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato», ha detto il giornalista in un’intervista a Repubblica.

Santoro, la frecciata al Pd
«Se il Pd rimuove l’agenda Draghi apre uno scenario, altrimenti, se tutti quelli che non condividono l’agenda Draghi si prendono per mano è un fatto positivo». L’idea di Santoro è mettere insieme le forze contrarie alla cosiddetta “agenda Draghi”, a partire dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Quanto al Pd, aggiunge, «non ha più nulla a che vedere con la sinistra, è un partito moderato specializzato nella gestione del potere e partner ideale dei tecnici». Inoltre, evidenzia Santoro, «è diventato il più atlantista di tutti». Per Santoro è necessario formare qualcosa a sinistra, più a sinistra di quanto ormai sia il Partito Democratico. «Se fossi in Letta non darei per scontata la rottura con Conte e chiederei una mano a chi, come me, rappresenta il dissenso dalla guerra. Se insiste nell’ammucchiata di centrodestra dentro la sinistra, resta lo spazio per un campo alternativo. Se in questo campo ci fosse spazio per una lista per la pace, perché no?», si chiede il conduttore televisivo. «Spero che Sinistra italiana voglia sedersi al tavolo, ma come non ho visto Letta telefonare a Conte, nemmeno ho visto Conte telefonare a Fratoianni e neanche Fratoianni aprire un confronto».

Santoro, l’esperienza da europarlamentare
Michele Santoro ha già avuto un’esperienza politica: candidatosi come indipendente per la lista Uniti nell’Ulivo al Parlamento europeo, a luglio del 2004 venne eletto eurodeputato con 730 mila preferenze e aderì al gruppo parlamentare Partito del Socialismo Europeo insieme a Lilli Gruber, candidata nella medesima lista. A ottobre 2005 le dimissioni da europarlamentare, per poter partecipare liberamente alla trasmissione Rockpolitik di Adriano Celentano.