Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Senza categoria

Elezioni Danimarca: il centrosinistra vince di un soffio, la destra xenofoba approda in parlamento

Nonostante il blocco guidato da Mette Frederiksen abbia ottenuto la maggioranza in parlamento, la premier si è dimessa valutando la possibilità di un esecutivo che coinvolga anche i Moderati di Rasmusse. Exploit dei Democratici Danesi.

2 Novembre 2022 12:09 Redazione
Elezioni Danimarca: il centrosinistra di Mette Frederiksen vince di un soffio, la destra xenofoba approda in parlamento.

Il blocco di centrosinistra, guidato dall’attuale premier socialdemocratica Mette Frederiksen, ha vinto le elezioni anticipate in Danimarca. Lo ha fatto però con un vantaggio risicato. I socialdemocratici hanno sì ottenuto il 27,5 per cento dei voti, miglior risultato degli ultimi venti anni, ma la maggioranza non è più solida: per questo la prima ministra ha rassegnato le dimissioni, valutando la possibilità di un esecutivo ampio, che coinvolga tutte le forze politiche del Paese. Intanto, la tornata elettorale ha visto l’ingresso in parlamento della destra xenofoba.

Elezioni Danimarca: il centrosinistra di Mette Frederiksen vince di un soffio, la destra xenofoba approda in parlamento.
Operazioni di scrutinio in Danimarca (Getty Images)

Crollo di Venstre, che ha perso metà dei voti

Il blocco di centrosinistra (composto da cinque partiti) ha ottenuto 90 poltrone, di cui tre arrivate grazie ai voti nei territori autonomi d’oltremare delle Isole Faroe e della Groenlandia: esattamente il minimo necessario per poter governare il Paese, visto che il Parlamento danese conta 179 seggi. I Socialdemocratici da soli ne hanno ottenuti 52, due in più rispetto alla precedente tornata elettorale. Il blocco di destra, alleanza liberale e conservatrice sostenuta da tre partiti populisti, si è fermato a 73: di esso fa parte Venstre, la seconda forza politica di Danimarca, che però è crollata da 43 a 23 seggi. I Moderati di Lars Lokke Rasmusse hanno conquistato 16 seggi: l’ex primo ministro non potrà giocare il ruolo di kingmaker, visto che Frederiksen ha la maggioranza, ma dovrebbe far parte del governo di larghe intese che ha in mente la premier dimissionaria, la quale dovrebbe comunque poi guidare il nuovo esecutivo. È dal 1978 che i Socialdemocratici non si alleano con un grosso partito centrista per formare un governo: in quel caso durò appena otto mesi.

Elezioni Danimarca: il centrosinistra di Mette Frederiksen vince di un soffio, la destra xenofoba approda in parlamento.
Mette Frederiksen (Getty Images)

L’exploit dell’estrema destra xenofoba

Fondato a inizio giugno, approda subito in parlamento il partito dell’estrema destra xenofoba Democratici Danesi, che ha conquistato 14 deputati affermandosi come terza forza della coalizione blu: sarà dunque all’opposizione. Il partito liberale Radikale Venstre, uno dei principali promotori del voto anticipato arrivato a seguito del cosiddetto “scandalo dei visoni”, nato dall’uccisione di milioni di esemplari nell’infondata convinzione di arginare la pandemia di Covid-19), ha perso oltre la metà dei seggi, passando da 16 a 7. L’alleanza liberale, di centrodestra, ne ha guadagnati invece dieci, arrivando a 14.

Guardia di Finanza, la battaglia per la successione a Zafarana
  • Italia
Giallo Zafarana
Il comandante della Finanza è in scadenza. Nonostante si vociferi di un suo rinnovo, la partita per la successione è aperta. Carrarini, Cuneo, Carbone sono i favoriti. Dietro le quinte si muovono in molti, compresi i grandi vecchi De Gennaro e Pollari. E il governo consulta Savona e Tremonti. Le trame.
Andrea Muratore
Italia-Francia, 700 missili Aster-30 per l’Ucraina. Medvedev su Crosetto: «Uno sciocco raro». La risposta: «Difendo nazione aggredita».
  • Attualità
Italia-Francia, l’indiscrezione: 700 missili per l’Ucraina
Lo scrive il giornale transalpino L’Opinion, pronta la smentita della Difesa. Intanto Medvedev attacca Crosetto: «Uno sciocco raro». Il ministro: «Difendo nazione aggredita».
Redazione
Francesca Pagani è stata trovata morta, era scomparsi due giorni prima e solo oggi la macabra scoperta purtroppo.
  • Attualità
Francesca Pagani trovata morta: era scomparsa due giorni fa
La donna è stata ritrovata vicino la riva del Nestore e sul luogo sono arrivati un medico legale e il magistrato di turno
Claudio Vittozzi
Messina Denaro, la narrazione surreale dell'arresto e della vita del boss
  • Attualità
Mafia e Orso
Tra donne, pistole pronte a fare fuoco e interviste indignate ai fruttivendoli di Campobello, la Messina Denaro story segue un copione surreale. Che dipinge Cosa Nostra come qualcosa di alieno. Guai però a parlare del sistema di potere di cui il boss era braccio. Tocca accontentarsi delle calamite dei cartoon trovate sul suo frigorifero.
Giulio Cavalli
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021