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Elezioni in Canada: Trudeau e l’azzardo del voto anticipato, i sondaggi

Il primo ministro liberale cerca di liberarsi dei democratici. Ma Jagmeet Singh potrebbe confermarsi King Maker. Grande rimonta per i conservatori di Erin O’Toole. Le cose da sapere.

20 Settembre 2021 11:06 Redazione
trudeau e il rischio del voto anticipato

Urne aperte lunedì 20 settembre in Canada. Il primo ministro Justin Trudeau, che insegue un terzo mandato, ha scommesso sulle elezioni anticipate nel tentativo di vincere la maggioranza dei seggi in Parlamento e sganciarsi dall’indispensabile appoggio del Nuovo partito democratico (Ndp) nell’attuale governo di minoranza. Una decisione che potrebbe rivelarsi un azzardo. Gli ultimi sondaggi, infatti, danno il partito liberale di Trudeau testa a testa con i conservatori di Erin O’Toole al 32 per cento. E anche se riuscisse nell’impresa di vincere, difficilmente il primo ministro riuscirebbe a ottenere la maggioranza. Si sta infatti rafforzando il Ndp di Jagmeet Singh, ormai al 20 per cento. Singh, che ha conquistato la sinistra canadese, in questa tornata elettorale potrebbe confermarsi ancora  kingmaker, ma conquistando addirittura più seggi.

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Elezioni in Canada: la buona gestione della pandemia da parte di Trudeau potrebbe non bastare 

L’opposizione ha accusato Trudeau di aver indetto elezioni anticipate, due anni prima della naturale scadenza, solo per soddisfare un’ambizione personale. Nel 2015, quando vinse per la prima volta, Trudeau era riuscito a “monetizzare” il carisma del padre, ex primo ministro liberale Pierre Trudeau. Ma ora, complici la pandemia e le altissime aspettative che i canadesi nutrivano per lui,  pare aver perso smalto. Vantare la percentuale di vaccinati più alta al mondo, aver sempre seguito posizioni pro-scienza e aver investito miliardi di dollari per sostenere l’economia durante il lockdown questa volta potrebbero non bastare.

Elezioni in Canada: il leader conservatore O’Toole insidiato a destra da Maxime Bernier

Il leader conservatore O’Toole, 47 anni, ex militare e in parlamento da nove anni, dal canto suo segue posizioni free Vax. Non ha imposto che i candidati del suo partito fossero vaccinati e considera la vaccinazione una decisione strettamente personale. «È più interessato a difendere i diritti dei No Vax all’interno del suo stesso partito che a difendere le persone che vogliono tornare alla normalità», ha attaccato Trudeau durante la campagna elettorale, facendo notare come la provincia dell’Alberta, guidata da un conservatore, sia in crisi. Il premier dell’Alberta Jason Kenney, alleato di O’Toole, ha lanciato l’allarme: i letti negli ospedali sono in esaurimento così come scarseggia il personale per le terapie intensive. Una situazione che lo ha portato a introdurre, non senza qualche riluttanza, il pass vaccinale e lo smart working per due mesi dopo che aveva eliminato ogni restrizione. A indebolire i conservatori c’è anche l’estrema destra del Partito Popolare per il Canada guidato da Maxime Bernier che, secondo i sondaggi, sarebbe tra il 5 e il 10 per cento.

Trudeau dal canto suo porta in dote apertura all’immigrazione, legalizzazione della cannabis e la carbon tax per combattere il Climate Change. Inoltre ha mantenuto l’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e il Messico mentre l’ex presidente Usa Donald Trump minacciava di uscirne. A dargli manforte sono arrivati via Twitter persino due big democratici americani come Barack Obama e Hillary Clinton.

Wishing my friend @JustinTrudeau the best in Canada’s upcoming election. Justin has been an effective leader and strong voice for democratic values, and I’m proud of the work we did together.

— Barack Obama (@BarackObama) September 16, 2021

I have seen my friend @JustinTrudeau show leadership in the fight for accessible child care, protected reproductive rights, and ambitious climate action.

I’m wishing him and our progressive Canadian neighbors the best in Monday's election.

— Hillary Clinton (@HillaryClinton) September 17, 2021

 

Non ci sarà invece il sostegno di Trump per O’Toole. Anzi dallo staff della campagna elettorale hanno sottolineato la distanza tra la linea conservatrice e il trumpismo. Almeno a parole. Perché tra le promesse di O’Toole c’è il pugno di ferro con la Cina con tanto di veto su Huawei. Non solo. O’Toole ha anche annunciato che trasferirà l’ambasciata del Canada in Israele a Gerusalemme proprio come fece il tycoon.

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