Elezioni 2022, sistema proporzionale e maggioritario: spiegazione e differenze

Virginia Cataldi
19/09/2022

Qual è la differenza tra sistema proporzionale e sistema maggioritario? Ecco come funziona il sistema elettorale in Italia.

Elezioni 2022, sistema proporzionale e maggioritario: spiegazione e differenze

Qual è la differenza tra sistema proporzionale e sistema maggioritario? In vista delle elezioni 2022, molti cittadini italiani si chiedono in come funziona l’assegnazione dei seggi in Parlamento. Attualmente, in Italia non prevale né l’uno, né l’altro sistema. È invece in vigore una «terza via», cioè un sistema elettorale misto che prevede un po’ di entrambi. Quest’ultimo è noto come Rosatellum bis, poiché pensato dal suo relatore Ettore Rosato.

Sistema proporzionale e sistema maggioritario: qual è la differenza? 

Il sistema elettorale maggioritario è quello che attribuisce i seggi al candidato o al partito che ha ottenuto la maggioranza dei voti in un collegio. Questo sistema si può basare su collegi:

  • uninominali (i più diffusi). In tali collegi si elegge un solo candidato, che ottiene un seggio: chi riceve la maggioranza assoluta dei voti (la metà più uno dei consensi validi).
  • plurinominali (i meno diffusi). In questo caso gli elettori possono votare per più candidati, anche di liste diverse. Ormai sono praticamente in disuso.

Il sistema elettorale proporzionale

Nel sistema elettorale proporzionale, l’elezione di un parlamentare si basa sul numero dei voti assegnati ad un partito o ad una lista. In particolare, viene diviso il numero delle preferenze valide per il numero dei seggi a disposizione. Si ottiene così quello che viene chiamato il «quoziente elettorale» che corrisponde ad un seggio e che determinerà il numero di seggi che spettano ad un partito o ad una lista. Un esempio: se in un collegio sono disponibili 10 seggi e un partito ottiene il 50% dei voti, quel partito porterà 5 parlamentari.

Qual è la differenza tra sistema proporzionale e sistema maggioritario? Ecco come funziona il sistema elettorale in Italia.
Cabine elettorali (Photo by Fredrik SANDBERG / TT NEWS AGENCY / AFP) / Sweden OUT (Photo by FREDRIK SANDBERG/TT NEWS AGENCY/AFP via Getty Images)

Il territorio di riferimento viene suddiviso normalmente in circoscrizioni plurinominali. L’elettore può trovarsi davanti una lista bloccata, che attribuisce le preferenze in base ad un elenco predeterminato dal partito, oppure una lista libera in cui è possibile segnalare i nomi dei candidati sui quali esprimere la preferenza.

Altra caratteristica del sistema proporzionale è la soglia di sbarramento, che impedisce ai partiti rimasti al di sotto di una certa percentuale di consensi di entrare in Parlamento.

Il sistema Rosatellum

Il sistema elettorale Rosatellum, attualmente in vigore in Italia, funziona così:

  • due terzi dei seggi è attribuito alle liste mediante un sistema proporzionale in collegi plurinominali che prevede una soglia di sbarramento al 3% a livello nazionale, con l’eccezione delle liste che fanno capo alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella Regione di riferimento. In aggiunta, è prevista anche una soglia minima del 10% per le coalizioni (all’interno del quale però almeno una lista deve aver superato il 3%);
  • un terzo dei seggi è attribuito con il sistema maggioritario uninominale a turno unico.

Secondo gli articoli 56 e 57 della Costituzione, otto deputati e quattro senatori devono essere eletti dagli italiani residenti all’estero.

Qual è la differenza tra sistema proporzionale e sistema maggioritario? Ecco come funziona il sistema elettorale in Italia.
Senato a Roma (Photo by Andreas SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)