Qual è il programma elettorale del Terzo Polo per le elezioni politiche 2022? La coalizione formata da Italia Viva, di Matteo Renzi, e Azione, di Carlo Calenda, ha condiviso su Internet il documento che abbraccia svariate tematiche.
Programma elettorale del Terzo Polo per le elezioni 2022
Il programma elettorale del Terzo Polo copre numerosi aspetti della vita dei cittadini italiani. Come specificato nel sito istituzionale del partito, “la missione è chiara: allargare le opportunità per tutti, a cominciare da quelli che ne sono sprovvisti. Per farlo, proponiamo un ampio spettro di riforme radicali in ogni dimensione del nostro stare insieme: dal funzionamento delle istituzioni repubblicane al settore formativo, dal funzionamento dei mercati alla Pubblica Amministrazione, dal fisco alla giustizia.”
Grande importanza è data anche all’attuazione “senza se e senza ma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che non è solo il più ambizioso programma di modernizzazione che il nostro Paese abbia mai visto, ma è anche l’occasione di far avanzare l’integrazione europea lungo le dimensioni che sono necessarie per rendere l’Europa la protagonista di questo secolo. Dei numerosi punti inclusi nel programma elettorale del Terzo Polo, qui di seguito ve ne sono riportati alcuni.

Il Mezzogiorno
- Completare l’Alta Velocità e potenziare i treni regionali. Nel periodo 2008-2018 nelle città intorno all’Alta Velocità il PIL è cresciuto del 7-8% in più rispetto a quelle escluse dal servizio. È necessario, in linea con il PNRR, completare i lavori sulla Napoli-Bari, proseguire ulteriormente la Palermo-Catania-Messina e realizzare i primi lotti funzionali delle direttrici Salerno-Reggio Calabria e Taranto-Potenza-Battipaglia affinché entrambe possano essere realizzate. È necessario inoltre potenziare le reti ferroviarie regionali e interregionali, soprattutto in Sicilia.
- Realizzare l’Esagono della portualità. L’Economia del Mare incide nel Mezzogiorno per il 4,4% sul valore aggiunto, per il 5,7% degli occupati e per il 4,6% del totale delle imprese. Tutti questi dati sono superiori alla media nazionale. Bisogna creare una rete dei porti presenti nelle regioni meridionali, mettendoli a sistema grazie a una cabina di regia, e valorizzare in particolare le opportunità di crescita e di investimenti nazionali e internazionali offerte dalle ZES (Zone Economiche Speciali). Devono essere realizzati i collegamenti di ultimo miglio tra le aree portuali alla rete ferroviaria, in linea con il PNRR. Questo consentirà di migliorare l’efficienza nella distribuzione delle merci, con particolare attenzione alla filiera agroalimentare e farmaceutica.
- Fare del Sud l’hub energetico del Mediterraneo. Occorrono interventi qualificati per consentire al Sud di contribuire in modo determinante all’autonomia energetica dell’intero Paese. Esso deve rappresentare il naturale approdo dei gasdotti, nonché la piattaforma logistica di interscambio. Il Sud, inoltre, costituisce un luogo privilegiato di produzione di energia da fonte solare, eolica, geotermica e marina, e diverrebbe così un protagonista assoluto delle dinamiche della geopolitica mediterranea.

Lavoro
- Introdurre un salario minimo. L’esigenza di garantire a tutti i lavoratori una retribuzione dignitosa deve passare attraverso una serie di azioni condivise con le parti sociali: una legge sulla rappresentanza che combatta il fenomeno dei contratti-pirata e assicuri che siano validi solo i contratti collettivi firmati da organizzazioni realmente rappresentative; la validità erga omnes dei contratti, assicurando la massima copertura di ogni tipologia di lavoro residuale, e la fissazione di un minimo di ultima istanza. Inoltre, i meccanismi previsti in altre parti del programma (vedi minimo esente e imposta negativa) assicurano ulteriormente l’innalzamento del reddito disponibile per i lavoratori poveri.
- Detassare i premi di produttività. Stimolare la produttività del lavoro riducendo le tasse che si pagano sulla retribuzione erogata per premiare gli incrementi della produttività, detassando completamente i premi.
- Supportare le imprese che investono in riqualificazione della forza lavoro (non solo dipendente). Il 39% delle posizioni aperte per il mese di giugno 2022 sono di difficile reperimento per mancanza di candidati o inadeguatezza degli stessi (con picchi del 60% in alcuni settori come quello della lavorazione della carta e del legno). È fondamentale quindi implementare una politica di formazione che consenta di colmare la differenza tra le competenze richieste dal mercato (anche per l’attuazione del PNRR) e le competenze a disposizione della forza lavoro.
Il Programma elettorale del Terzo Polo per le elezioni 2022 sulla Scuola
- A scuola fino a 18 anni e tempo pieno per tutti. Proponiamo un riordino complessivo dei cicli scolastici ed in particolare. Portare l’obbligo scolastico da 16 a 18 anni. Rivedere i cicli scolastici a parità di tempo scuola frequentato: da 13 a 12 anni, con termine delle superiori a 18 anni e anticipo dell’ingresso dei giovani all’università e nel mondo del lavoro, allineandoci agli standard europei. Estendere il tempo pieno a tutte le scuole primarie per dare più spazio all’apprendimento venendo incontro alle esigenze delle famiglie e introdurre il diritto alla mensa per tutti con sussidio ai nuclei meno abbienti.
- Sistema nazionale di valutazione. Va ripreso il percorso interrotto dai governi Conte, perché non può esserci autonomia senza valutazione. E solo un sistema nazionale di valutazione efficace può consentire di individuare le aree su cui è necessario migliorare.