Elezione del Presidente della Repubblica, quando e come vota il Parlamento
Lunedì 24 gennaio si riunirà in seduta comune, con l’aggiunta di 58 delegati regionali. Uno scrutinio al giorno, con i Grandi Elettori che faranno ingresso in Aula a scaglioni.
Manca davvero poco alle votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, ovvero massima carica istituzionale del nostro Paese: il Parlamento in seduta comune è stato convocato per le ore 15 del 24 gennaio. Dato che serve la maggioranza (prima qualificata, poi assoluta), non è dato sapere per quante volte il Parlamento si riunirà, ma è certo che ci sarà uno scrutinio al giorno, con gli elettori che entreranno in Aula a gruppi, per evitare assembramenti. Le cose da sapere.
Presidente della Repubblica, da chi viene eletto
«Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze». Come recita l’articolo 83 della Costituzione. La Valle d’Aosta rappresenta l’eccezione, visto che esprime un solo delegato: alla votazione partecipano 1.009 Grandi elettori, suddivisi in 630 deputati, 321 senatori (compresi quelli a vita) e 58 delegati regionali.
Presidente della Repubblica, quando votano i Grandi Elettori
Come detto, ci sarà uno scrutinio al giorno a partire dal 24 gennaio. Normalmente si svolgerebbero due sedute al giorno, una mattutina e una pomeridiana, ma con la pandemia si renderà necessaria, fra una votazione e l’altra, una complessa opera di sanificazione. E sarà necessario evitare assembramenti, per cui gli elettori entreranno in Parlamento a scaglioni. Per primi i senatori a vita, che faranno ingresso in Aula alle 15. Poi i senatori eletti, quindi i deputati (attorno alle 16:40) e, infine, i 58 delegati regionali (alle 19:30).
Presidente della Repubblica, l’incognita degli elettori in quarantena
Per permettere di votare ai grandi elettori contagiati o in isolamento a causa del Covid (una trentina) il presidente della Camera, Roberto Fico, ha proposto l’installazione di un seggio esterno “drive in”. Resta il problema di come far arrivare sul posto gli elettori da diverse parti d’Italia.
Presidente della Repubblica, la maggioranza necessaria
L’elezione «ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta». La maggioranza qualificata, necessaria nelle prime tre votazioni, equivale a 637 voti. Dal quarto scrutinio in poi, per individuare il nuovo Presidente della Repubblica basteranno 505 preferenze (la metà più uno dei votanti). Questa è tra l’altro l’ultima elezione con tali numeri: visto il taglio dei parlamentari, il quorum per la maggioranza qualificata e assoluta è destinato a cambiare.
Presidente della Repubblica, dopo quanti giorni il giuramento
Lo spoglio viene eseguito dal presidente della Camera, che legge in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce. Dopo che Parlamento e delegati regionali hanno eletto il Presidente della Repubblica, viene redatto il verbale delle elezioni, che il Presidente della Camera, accompagnato dal presidente del Senato, comunica al neo eletto. Come vuole la prassi, se non si è ancora concluso il suo mandato, il presidente della Repubblica in carica si dimette. Segue il giuramento di quello appena eletto: in tal senso la la Costituzione non indica tempi certi. Giuseppe Saragat e Sandro Pertini giurarono all’indomani dell’elezione, mentre con Giovanni trascorsero 12 giorni. Sergio Mattarella, eletto il 31 gennaio 2015 (al quarto scrutinio, 665 voti), ha giurato il 3 febbraio. Sono tre i requisiti per poter essere eletto Presidente della Repubblica: cittadinanza italiana, aver compiuto i 50 anni di età, pieno godimento dei diritti civili e politici.