Elezione del Presidente della Repubblica: come cambia il quorum nei diversi scrutini

Debora Faravelli
17/01/2022

Come cambia il quorum necessario nelle diverse votazioni che porteranno all'elezione del prossimo presidente della Repubblica?

Elezione del Presidente della Repubblica: come cambia il quorum nei diversi scrutini

Come stabilito dalla Costituzione, l’elezione del Presidente della Repubblica si svolge con votazioni segrete suddivise in più scrutini, ognuna con un proprio quorum (quantità di voti necessaria per essere eletti): vediamo in dettaglio quanti consensi servono per diventare inquilini del Quirinale in ognuno dei turni previsti.

Il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica

Le norme prevedono che nei primi tre scrutini il quorum sia pari ai due terzi dell’assemblea mentre dal quarto in poi alla maggioranza assoluta dei votanti (la metà più uno). Dato che i Grandi Elettori, ovvero coloro che eleggono il Capo dello Stato (deputati, senatori e delegati regionali), dovrebbero essere pari a 1.009, va da sé che per le prime tre votazioni è necessario raggiungere 673 voti per essere eletti mentre dalla quarta ne sono sufficienti 505.

A partire dal quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica, il quorum cambia risp

Il condizionale è d’obbligo perché attualmente vi sono due seggi vacanti, uno alla Camera e uno al Senato, precedentemente occupati da Roberto Gualtieri (poi eletto sindaco di Roma) e Adriano Cairo (decaduto per brogli): entrambi dovrebbero rimanere al Partito Democratico dopo la vittoria delle suppletive alla Camera del 16 gennaio e l’assegnazione del seggio di Palazzo Madama ad un suo esponente.

A partire dal quarto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica, il quorum cambia risp

Il quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica: i numeri degli schieramenti

Posto che nessuno schieramento riesce a raggruppare né i due terzi né la maggioranza assoluta dei votanti per l’elezione di un candidato, chi si avvicina di più alle soglie necessarie è il centrodestra. I voti della coalizione sono infatti così suddivisi:

  • 197 della Lega
  • 129 di Forza Italia
  • 58 di Fratelli d’Italia
  • 29 di Coraggio Italia
  • 5 di Noi con l’Italia
  • 33 delegati regionali

Si tratta in totale di 451 Grandi Elettori contro i 419 che vanta la coalizione di centrosinistra:

  • 233 del Movimento Cinque Stelle
  • 132 del Partito Democratico
  • 18 di Liberi e Uguali
  • 6 di Centro democratico
  • 5 di Azione e Più Europa
  • 25 delegati regionali

Anche sommando a entrambi gli schieramenti i voti di Italia Viva, che conta 42 votanti, il centrodestra arriverebbe a quota 493 mentre il centrosinistra si fermerebbe a 461. Per arrivare ad un nome comune, molto si giocherà dunque sugli appartenenti ai Gruppi Misti e sulla capacità dei partiti di mediare per trovare una soluzione condivisa.