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Eitan Biran, mandato di cattura internazionale per il nonno

Lo stesso provvedimento è stato emesso anche nei confronti dell’autista di Peleg. I due avrebbero premeditato il sequestro di Eitan

10 Novembre 2021 11:02 Redazione
Eitan Biran, mandato di cattura internazionale per il nonno

La procura di Pavia avrebbe emesso due mandati di cattura internazionale nei confronti delle due persone accusate di aver sequestrato il piccolo Eitan Biran, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone. Si tratta del nonno materno di Eitan, Shmuel Peleg e dell’autista di quest’ultimo che lo avrebbe aiutato nel realizzare quello che la procura definisce un «piano criminoso premeditato»

Lo scrivono oggi Il Corriere della Sera e La provincia pavese. Il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone è al centro di una contesa tra due rami familiari.

Caso Eitan: la disputa tra i due rami della famiglia

Mentre, infatti, la procura pavese chiede che il nonno materno venga arrestato, da Tel Aviv i legali di Peleg intimano un provvedimento d’urgenza che porti all’immediata sospensione della nomina di Aya Biran Nirko – zia paterna di Eitan – come tutrice legale. La richiesta è che la zia venga rimossa dall’incarico e che questo sia affidato ad un pro-tutore già indicato, ossia un avvocato ‘terzo’ rispetto ai due rami familiari.

I giudici si sono riservati di decidere e lo faranno nei prossimi giorni. Gli stessi legali, che rappresentano anche Esther, nonna materna, hanno chiesto, inoltre, che il fascicolo di Torino relativo alla nomina di Aya venga inviato ai pm torinesi per accertare eventuali profili di falsità.

Caso Eitan, pronto il ricorso a Tel Aviv

Intanto, per giovedì è fissata davanti alla Corte distrettuale di Tel Aviv la discussione sul ricorso presentato del nonno contro la sentenza della giudice Iris Ilotovic-Segal che, nell’ambito della Convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale di minori, aveva dato ragione alla zia. Fino alla decisione di secondo grado, però, il bimbo non può tornare in Italia. Il ricorso, infatti, blocca la decisione favorevole al rientro a Pavia. Attualmente il piccolo si trova con la zia paterna in Israele.

«Aspettiamo di vedere cosa succederà a livello internazionale, ossia la risposta delle autorità israeliane sul mandato d’arresto internazionale e poi procederemo con la chiusura indagini e con la richiesta di processo», ha detto all’ANSA il procuratore facente funzioni della Procura di Pavia Mario Venditti a proposito dei mandati di cattura internazionali nei confronti del nonno materno del piccolo Eitan, Shmuel Peleg, e dell’autista. Il procuratore ha precisato che l’ordinanza di custodia cautelare che attiva il mandato d’arresto dovrebbe essere già stata «trasmessa» dalla Procura generale di Milano al ministero della Giustizia

Caso Eitan, per la procura esiste il rischio di reiterazione del reato

Per i pm di Pavia Shmuel Peleg potrebbe rapire ancora Eitan, se rimanesse in libertà. L’ordinanza contesta il pericolo di reiterazione del reato e questo porta al mandato d’arresto internazionale a carico del nonno materno e di un autista. Contestato anche il pericolo di inquinamento probatorio. «A ulteriore conferma della pianificazione del sequestro, vi sono inoltre i numerosi viaggi in Svizzera effettuati nelle giornate immediatamente precedenti l’11 settembre», giorno del rapimento, e accertati «grazie all’analisi del traffico telefonico, dove sia il Peleg», nonno materno di Eitan, «sia l’Alon Abutbul», autista «avevano definito le fasi finali del progetto criminoso».

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