In Egitto è stata ritrovata una mummia di 4.300 anni fa, una delle più antiche della storia. Secondo gli esperti potrebbe appartenere ad un uomo di nome Hekashepes vissuto tra la quinta e la sesta dinastia.

Egitto, trovata una mummia di 4.300 anni fa
Secondo quanto riferisce il quotidiano The Guardian, che ha raggiunto l’archeologo Zahi Hawass, direttore degli scavi ed ex ministro per le Antichità in Egitto, la tomba appartiene a un gruppo di sepolture faraoniche di dinastia dell’antico Egitto risalente al periodo tra il 2.465 e il 2.152 avanti Cristo. La mummia potrebbe appartenente a quest’uomo di nome Hekashepes ed è stata ritrovata all’interno di un sarcofago di calcare sigillato con la malta, mantenuta in buono stato.
Il ritrovamento è avvenuto in Egitto nella necropoli di Saqqara vicino al Cairo ad opera di un gruppo di archeologi egiziani il 26 gennaio. La mummia, sostengono gli archeologici che hanno preso parte alla ricerca, potrebbe essere una delle più antiche mai trovate. Gli scavi effettuati vicino alla piramide di Saqqara hanno riportato alla luce anche delle statue, dei vasi e dei manufatti, risalenti sempre alla Quinta e Sesta dinastia.

Le tombe ritrovate raccontano un capitolo della storia delle dinastie egizie
Il gruppo di tombe rinvenute appartenevano a personaggi di spicco dell’Antico Egitto, molto vicini ai faraoni. Sacerdoti, giudici e studiosi. Oltre al sarcofago contenente la mummia, gli archeologici hanno ritrovato altre tre tombe: una appartenente ad un uomo chiamato Meri, definito il «guardiano di segreti»; una di un giudice e scrittore, chiamato Fetek e l’ultima, di un sacerdote, Khnumdjedef, che svolgeva il ruolo di ispettore per nobili e funzionari durante il regno di Unis, l’ultimo faraone della Quinta dinastia. Su quest’ultima tomba, erano ancora visibili i decori che ritraevano scene di vita quotidiana. Una scoperta molto importante che permette di ricostruire un pezzo di storia delle dinastie egizie e dei personaggi che le appartenevano.