Sembra di stare davanti a un Posto al sole o Beautiful, quelle serie tivù o soap opera per cui non sapremo se ci sarà un finale, ma abbiamo la certezza che domani arriverà un’altra puntata. E allora dopo il gran ballo delle big five, finito il tourbillon della Rai, gli occhi sono ora puntati sulle partecipate (come Acquirente unico, per fare un esempio). Uno dei gioiellini in questo senso è Cdp Venture Capital, il Fondo nazionale innovazione che si occupa di sostenere le startup per Cassa depositi e prestiti.

Donnarumma, dopo l’ipotesi Enel sfuma un altro incarico
Al momento, il posto di amministratore delegato e direttore generale è occupato da Enrico Resmini. Nonostante il buon lavoro fatto – è l’opinione di molti addetti ai lavori, ma ci torneremo più avanti – Resmini era destinato a essere sacrificato per lasciare il posto niente po’ po’ di meno che a Stefano Donnarumma. Dal gran ballo delle partecipate, Donnarumma ne è uscito però sconfitto. Nonostante la sponsorizzazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’ex ad di Acea non ha ottenuto il passaggio da Terna a Enel, a causa delle posizioni dei partner di governo di Fratelli d’Italia, che a Enel hanno voluto il duo Flavio Cattaneo–Paolo Scaroni. Il dirottamento a Venture Capital sembrava cosa fatta, soprattutto dopo l’intervista al braccio destro di Meloni, Giovanbattista Fazzolari, che dalle colonne del Corriere della sera ne aveva battezzato l’investitura. Intervista prima smentita dallo stesso Donnarumma che, interpellato dal Sole 24 ore, aveva escluso la possibilità del nuovo incarico, poi sbugiardata anche dai fatti.

Trasferimento saltato per colpa della (mancata) buonuscita
Niente da fare, quindi. Anche in questo caso, per colpa di una buonuscita tecnicamente difficile da giustificare (visto che quello da Terna a Cdp Venture Capital sarebbe stato considerato un passaggio interno alla Cassa), il trasferimento non è avvenuto. E allora? Saltato Donnarumma, il nome nuovo per l’approdo a Cdp Venture capital è quello di Edoardo Ravà, manager dal curriculum internazionale. Dopo una laurea alla Bocconi in Business administration e un master in Accounting, financial management and control, ha avuto un’esperienza professionale in Bnp Paribas. Di buona famiglia, storicamente sostenuta dalla sinistra – il papà Vittorio ha curato la comunicazione di Benetton e Fiat, prima di essere anche direttore generale del Casinò di Venezia (voluto dal sindaco di centrosinistra Giorgio Orsoni) -, Edoardo lavora ora in Goldman Sachs.

Il settore dell’innovazione però sta con l’attuale ad Resmini
Ce la farà Ravà jr ad arrivare al vertice di Cdp Venture Capital? Si vedrà. Il settore ha dimostrato di schierarsi al fianco di Resmini. Nei mesi scorsi, quando l’arrivo di Donnarumma sembrava cosa fatta, Cristina Angelillo, presidente di InnovUp, associazione che rappresenta la filiera dell’innovazione italiana, aveva diffuso una nota chiara per la continuità del management. Angelillo aveva evidenziato, infatti, come nella scelta dell’ad di Cdp Venture Capital, qualora «si ritenesse necessario un cambio, da noi non auspicato», bisognasse individuare «una figura con specifiche competenze tecniche di settore, che garantisca continuità d’azione avendo a cuore e comprendendo a fondo le dinamiche di sviluppo e consolidamento dell’ecosistema innovativo del nostro Paese».