Tag43 nasce oggi con l’intenzione di essere un giornale agile, di buona e facile lettura, divertente (nel senso etimologico del termine, che è più intrigante di quello comune) per noi che lo facciamo e per chi avrà la bontà di seguirlo. Non vogliamo fare concorrenza a nessuno, competere con chi ha mezzi e risorse che rendono impari il confronto, sciorinare ambizioni che si rivelerebbero velleitarie. Solo puntare su ciò che ci sentiamo di saper fare: cercare le notizie e offrirle ai lettori senza inibizioni, fornendo loro chiavi di lettura per meglio comprenderle. Reputiamo le notizie merce rara, a differenza delle opinioni che smisuratamente abbondano sugli scaffali del mercato editoriale. Riuscire a dare anche due notizie al giorno, o altrettante indiscrezioni, varrà il prezzo del biglietto. Che per ora è omaggio. Se le notizie, come speriamo, diventeranno di più, ce le faremo pagare. Il giornalismo online sconta purtroppo il peccato originale della gratuità, e fu un errore esiziale le cui conseguenze hanno pregiudicato (tranne qualche felice e rara eccezione continuano a farlo) la sostenibilità del modello economico.
Contro la narrazione dominante
Qualcuno pensa che fare nuovi giornali sia inutile almeno quanto fondare nuovi partiti. Potrebbe essere una tesi plausibile, non fosse però che il gigantismo e il processo di omologazione della grande informazione lasciano spazi d’azione enormi su cui intervenire, larghe fasce incustodite per pigrizia o convenienza. Col risultato che l’enorme flusso di contenuti che quotidianamente si riversa su di noi attraverso tutte le diverse piattaforme riduce l’informazione a rumore di fondo. L’esponenziale moltiplicarsi di contenuti di cui disponiamo nasconde invece che svelare, confonde invece di chiarire. Quel flusso è mistificatorio, finge di raccontare molto per raccontare poco o niente, e offre una rappresentazione della realtà distorta quando non vera. Contribuire a ribaltare la narrazione dominante, sezionarla, far uscire cosa c’è sotto, illuminarne i lati oscuri, ci pare possa essere un valore aggiunto di questa iniziativa. Sempre con la leggerezza che ci è consentita dall’essere liberi da pregiudizi, o soggetti a un partito preso.
Al centro il racconto del Potere
Dilaga sempre di più la narrazione ufficiale, ed è la più comoda al punto che oramai il sistema mediatico si limita a esserne cassa di risonanza. Scomodo invece è prendersi la briga di scavare diffidando per principio del senso comune. Siccome abbiamo scelto di privilegiare il racconto del Potere, lo scavo è particolarmente difficile e insidioso. Quello dell’incontro di politica, soldi e finanza è un terreno delicato dove il rischio di strumentalizzazione è sempre in agguato. Faremo in modo di scansarlo, di non prestare anche involontariamente il fianco a interessi costituiti. Saremo anche molto pettegoli, ficcheremo il naso nelle vite e negli affari degli altri perché, parafrasando Oscar Wilde, i fatti nostri ci annoiano sempre a morte, perciò preferiamo quelli altrui. Naturalmente in Tag43 ci sarà anche altro, sappiamo di non poter prescindere dalla dittatura degli algoritmi. Ma cercheremo di fare in modo che la domanda quantitativa dei motori di ricerca non si sostituisca alla qualità dell’offerta.
Il nostro ritorno alla normalità
Considerato che, a differenza di quanto avviene per la carta, il lettore digitale è per sua natura infedele, vorremmo suscitare sufficiente curiosità da meritare di essere parte delle sue quotidiane frequentazioni. Partiamo all’indomani di una sosta che il virus ha reso gravosa e prolungata. Lo prendiamo, forse ottimisticamente, come il segno di un ritorno alla normalità. Ci mettiamo alla prova, anche per vedere come nel frattempo siamo cambiati, noi e voi.