Al mondo ci sono più editor che persone fisiche. «Chi ti ha insegnato a leggere?». «La voglia». Chi scriveva romanzi distopici sta facendo la fame. Caro-bollette ti schivo, così mi detraggo un po’. Domani è un altro ieri. Do mani, e un altro eri. Certe parole certi giorni s’impigliano in certi vestiti. Trama incerta. Le parole sono incontranti. «Cose che non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di raccomandare, e che gli facevano perdere tempo, ritardare l’impaginazione e la correzione delle bozze». La vita agra e Luciano Bianciardi e Sergio Amidei e Carlo Lizzani e Ugo Tognazzi in comune avevano il saper essere alla bisogna diversamente (più o meno felicemente) e mirabilmente stronzi. Ti mando la prima stesura, stesa ad asciugar le lacrime, bozze in testa, curale. L’arteria creativa, ecco il palindromo: “Editor acuto, tu, carotide”. Se non sbaglio mi corriggerete.