Questa cacca non è un albergo

Camilla Curcio
08/07/2021

Un nuovo hotel di lusso costruito a Edimburgo ha creato qualche polemica per la sua forma che ricorda distintamente quella di un'emoji molto particolare.

Questa cacca non è un albergo

Tra guglie, castelli e monumenti, Edimburgo ha sempre vantato un panorama da cartolina. Lo skyline mozzafiato però pare sia stato rovinato da un edificio che ha fatto parecchio scalpore. Si tratta del nuovo W Hotel, albergo di lusso nel grande centro commerciale di St.James. La struttura, ancora in costruzione, ha una forma insolita che, ai più, ha ricordato quella dell’emoticon della cacca. Dettaglio che ha spezzato quell’estetica urbana diventata, negli anni, fiore all’occhiello della capitale scozzese.

Dal fiocco di Valentino all’emoji della cacca

A detta degli architetti che si sono occupati di sviluppare il progetto, il risultato che ci si aspettava non era esattamente questo. Ispirati allo stile di Valentino e ai suoi fiocchi, hanno ottenuto tutt’altro. Un risultato che, secondo alcuni, ricorderebbe un grosso rotolo di carta igienica e, secondo altri, invece, un Walnut Whip (tradizionale snack al cioccolato scozzese) o un cupcake glassato. «È un edificio allegro», ha spiegato al Guardian James Dilley, l’architetto responsabile del cantiere. «Vuole celebrare Edimburgo come città dei festival. Ci sono parti della città serie e formali ma questa è tutto l’opposto. Vuole essere comunicativa, espressiva, vuole rendere le persone felici». Un’intenzione evidentemente non compresa dall’opinione pubblica che, tra petizioni e campagne social ha dato voce al proprio disappunto. Tra le iniziative più curiose, una raccolta firme per aggiungere gli occhi e completare così la già ben evidente somiglianza con l’emoji. Ma non è finita qui. In vista dell’apertura prevista per il prossimo anno, il team sta studiando un modo per completare il lavoro anche nella parte bassa della struttura, a livello della strada. Tra le proposte vagliate, l’idea di far spuntare il vortice dall’asfalto. Come se fosse emerso dal sottosuolo, spinto da una forza sotterranea e circondato da una serie di sculture che ricordano delle onde.

La protesta delle associazioni e dei consiglieri

Al di là della questione estetica, alcuni consiglieri e diverse associazioni che si occupano della salvaguardia della città e del suo patrimonio artistico hanno insistito molto sull’inutilità di un hotel da 250 stanze e 75 appartamenti in una zona che, secondo l’ultimo report curato dall’amministrazione nel 2019, mette a disposizione di turisti nazionali e internazionali oltre 6300 camere. Ma, su tutto, hanno ribadito quanto poco corretto sia stato finanziarlo con soldi pubblici. Poco più di 61 milioni di sterline stanziate in base al modello americano del Tax Incrementing Financing, investimenti di denaro pubblico destinati a essere ripagati coi guadagni della propria attività. Soluzione anomala per una struttura di lusso che non dovrebbe aver bisogno di supporti o sussidi esterni.